Crediti non performing a rischio nel 90% dei casi. Ora l’intelligenza artificiale può aiutare ad analizzarli meglio

Un mercato che vale in Italia 340 miliardi di euro. Tuttavia solo il 10% dei portafogli a bilancio delle banche o già ceduti, viene attivamente gestito. Per far fronte al problema arrivano nuovi strumenti digitali

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Trecentoquaranta miliardi di euro. Una cifra esorbitante che dà conto del valore, in Italia, dei cosiddetti crediti non performing. Crediti cioè che i debitori non riescono più a ripagare regolarmente e per i quali il recupero è incerto, sia in termini di rispetto della scadenza, che per l’ammontare dell’esposizione di capitale.

“Quando quei crediti vengono ceduti a fondi e servicer specializzati sono analizzati e presi in carico dai gestori” spiega Graziano Meloni, presidente e amministratore delegato di Manteia – Memar srl (società fintech specializzata in tecnologia avanzata e servizi per banche e asset manager). “Tuttavia il vaglio e l’attività specializzata, considerata la mole di documentazione, si limita al 10% del totale. Il che ovviamente offre una efficacia parziale e spesso incompleta, con notevoli ricadute economiche”.

La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi hanno aggravato l’inefficienza del settore. “Il rimedio – prosegue l’esperto – è nell’uso dell’intelligenza artificiale che aiuta a estrarre e ordinare le informazioni più o meno complesse, così da renderne più dettagliata l’analisi. I portafogli di credito contengono diverse tipologie di titoli, come crediti problematici e inesigibili, ma anche incagli e debiti ancora performanti a cui prestare attenzione. Ad esaminare la documentazione sono di solito pool di specialisti che devono limitarsi a controllarne solo una parte, mentre il resto viene preso, diciamo così, “a scatola chiusa”. Una negligenza che penalizza le parti coinvolte”.

Si chiama Imola il nuovo strumento che mira ad agevolare il percorso e aiuta a mettere mano a quel 90% di crediti che spesso vengono, in qualche modo, dimenticati. Si tratta di una virtual data room di nuova generazione a supporto di due diligence e gestione dei portafogli del credito.

“Grazie all’automazione dei processi – sostiene Meloni – è possibile analizzare l’intera mole di informazioni, che diventa accessibile e governabile tramite il supporto di dashboard, alert e altri strumenti di gestione, compresi quelli utili ad effettuare la bonifica documentale e informativa. Un supporto essenziale che di fatto movimenta il settore e lo rende più efficace e performante”

Si realizza così una gestione esperta del credito: crediti oggetto di una profonda analisi e che danno vita a diverse tipologie di intervento. Sia rispetto a crediti complessi, sia in via preventiva nel decidere se finanziare o meno una persona fisica o giuridica”.

Diversi dunque i benefici che coinvolgono tutte le parti in causa: l’istituto di credito, il fondo che acquista il portafoglio e i singoli debitori. “Con una maggiore conoscenza delle informazioni a disposizione – prosegue Meloni – è possibile far emergere il doppio del valore, senza aumentare i costi di gestione. Ed è possibile soprattutto porre le basi per un mondo in cui la finanza possa essere strumento di valorizzazione delle storie dei singoli e di miglioramento economico e produttivo delle comunità.

Il credito, del resto, ha sempre rappresentato una risorsa irrinunciabile per privati, aziende e istituzioni. Un’opportunità per realizzare i progetti e migliorare la qualità della vita. Ma perché ciò accada – conclude l’esperto – è necessario eliminare i tratti patologici che, non solo in Italia, ancora persistono e che ne compromettono la sua natura originaria. La strada è appunto quella del credito esperto, grazie al quale si ragiona su come aiutare chi è in difficoltà e capire se è ancora meritorio di fiducia ma si valuta anche, non affidandosi più solo agli algoritmi di un computer, se è opportuno o meno sposare i progetti di privati o di aziende. Una valutazione profonda grazie alla quale le stesse banche non chiuderanno a priori i rubinetti per evitare crac in stile Silicon Valley o Credit Suisse”.

Fonte: ufficio stampa Manteia