Le trasformazioni del mercato creditizio, le proposte di riforma degli NPL e le prospettive tracciate dalla trasformazione digitale. Si snoda tra passato, presente e futuro il filo conduttore dell’analisi di Rainer Masera. Banchiere ed economista, già ministro e oggi preside della Dean Business School dell’ateneo telematico Unimarconi, Masera è intervenuto con il proprio keynote speech su problemi e possibilità future del mercato del credito nel corso del recente congresso NPL&UTP ideato e organizzato da Alma Iura.
L’importante ruolo del Consiglio di vigilanza BCE
Il Presidente ha preso le mosse dall’invalidità dei modelli economici di equilibrio generale stocastico (DSGE o DGE) che continuano a essere utilizzati, anche da alcune banche centrali, per poi soffermarsi sulle trasformazioni che il mercato creditizio ha attraversato negli ultimi venti anni.
“Dopo l’eccesso di creazione monetaria, la grande crisi monetaria, la prolungata recessione fra il 2008 e il 2014, il sistema ora – ha sottolineato il Presidente del Comitato scientifico dell’evento, nel suo ultimo discorso in questa veste – sotto la guida attenta, vigile e paziente del meccanismo di vigilanza unico, ha trovato e sta consolidando nuovi assetti”.
Masera ha dunque espresso il proprio apprezzamento nei confronti del presidente del Consiglio di vigilanza della BCE: “La guida lungimirante di Andrea Enria ha svolto un’azione fondamentale di carattere prudenziale, guidando e plasmando le modalità operative e organizzative dei mercati del credito e, in particolare, degli sviluppi di NPL e UTP”. Proseguendo con un invito alla concretezza: “Hicks aveva scritto che le idee dell’economia partono e ritornano al mercato, al mondo reale. L’esperienza vissuta in questi anni a fianco di Alma Iura, durante i quali ho visto crescere e affermarsi nuovi operatori e intermediari, bancari e non, che hanno concorso a creare il mercato secondario dei crediti deteriorati, conferma la validità dell’approccio indicato”.
De-risking: l’Italia primeggia in Europa
Cosa è cambiato nel mercato NPL degli ultimi anni? “Il picco di crediti deteriorati bancari in Italia, circa 350 miliardi di euro (al lordo delle svalutazioni già contabilizzate) è stato raggiunto a fine 2015. L’incidenza sul complesso dei prestiti deteriorati superava il 15%, contro il 5% per un ampio campione di grandi banche europee” ha ricordato Masera.
“Le banche Ue a metà 2023 mostrano una posizione robusta, nonostante la guerra in Ucraina, lo shock di Credit Suisse e di molte banche americane di medio-grandi dimensioni (i cosiddetti Spring Events). Il de-risking delle banche italiane (con tasso di deterioramento ai minimi dal 2006) non trova eguali in Europa. I supervisori della BCE stanno lavorando sui rischi di liquidità, di contagio, di ESG, della embedded finance, della normalizzazione monetaria”.
Le ipotesi di riforma del settore dei crediti in sofferenza
Lo studioso ha dunque espresso la propria perplessità sui recenti disegni di legge di riforma del settore crediti deteriorati. Proposte al centro del dibattito nel corso dei mesi estivi. “Il disegno delle nuove leggi – ha fatto notare Masera – è in contrasto con principi costituzionali e con norme di rango comunitario. In alcuni casi avrebbero addirittura efficacia retroattiva. Le regole previste sulla cartolarizzazione dei crediti deteriorati consentirebbero ai debitori di riacquistare il debito ceduto dalla banca al servicer. Creerebbero una situazione di evidente incertezza per le banche, i servicer e per tutti gli investitori del mercato dei crediti non performing”.
Tra i vari disegni di legge oggi allo studio, Masera si sofferma sulla proposta 843/2023, la quale: “prevede che le famiglie e le Pmi con debiti nei confronti delle banche, classificati a sofferenza o come inadempienze probabili, possano riacquistarli corrispondendo un premio predefinito al servicer, rispetto a quanto pagato da quest’ultimo”. Tuttavia, ammonisce: “Imporre ope legis i prezzi di riacquisto distorcerebbe meccanismi e modalità dei trasferimenti di NPL. Si tratterebbe di uno schema privo di riscontri negli altri paesi dell’Ue, in grado di creare incertezze e timori di carattere più generale sull’Italia e danni collaterali significativi al mercato dei crediti”. “Anche se la proposta non avrebbe un impatto immediato sulla qualità creditizia delle banche – tuona l’esperto – gli effetti a catena della natura retroattiva causerebbero danni inevitabili, anche per la liquidità e l’incertezza sulle transazioni italiane di NPL”. Masera solleva anche alcuni dubbi sull’imposta straordinaria calcolata sull’incremento del margine di interesse delle banche (art. 26 del DL 10 agosto 2023 n. 104).
Un futuro ancora imprevedibile
Infine l’esperto, guardando all’evoluzione dell’architettura monetaria, creditizia e bancaria ha individuato “fattori di cambiamento e di potenziale frattura che trascendono la finanza stessa e si rintracciano nei legami tra infosfera, moneta, geopolitica e warfare e negli avanzamenti tecnologici connessi al sistema crypto”, ad oggi ancora incerti e difficilmente prevedibili.