Intesa Sanpaolo: nel 2023 utili in crescita e crediti deteriorati in calo

L’istituto di credito prosegue nella propria strategia di minimizzazione delle sofferenze, per raggiungere lo status di banca ‘a zero NPL’

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Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo

NPL zero per Banca Intesa significa zero sofferenze. Presentando il ”miglior bilancio di sempre” – quello del 2023 – con un utile netto di 7,7 miliardi, rispetto ai 4,3 miliardi dell’anno precedente, Carlo Messina, l’amministratore delegato del principale gruppo creditizio italiano, ha indicato l’obiettivo di ”sostenibilità” della banca: arrivare ad esser un istituto ‘a zero NPL’ e con una solida patrimonializzazione.

La banca, a questo scopo, ha puntato sulla qualità del credito. Le sofferenze – si legge nell’ultimo report – sono in calo del 9,7 rispetto a fine 2022 al netto delle rettifiche di valore e del 7% al lordo. Inoltre l’istituto di credito fa sapere che l’incidenza degli NPL sui crediti complessivi è pari all’ 1,2% al netto delle rettifiche e al 2,3% al lordo, rispettivamente allo 0,9% e all’ 1,8%, secondo la metodologia EBA.

Il costo del rischio del 2023 è a 36 centesimi di punto, a 32 se si escludono gli stanziamenti effettuati nel quarto trimestre – pari a circa 150 milioni di euro – per favorire il de-risking. È stata attuata – si fa sapere nell’ultimo rendiconto – una forte riduzione del profilo di rischio e realizzato un significativo deleveraging (riduzione del livello di indebitamento), con una diminuzione di 5,4 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e il 2023, facendo calare l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi allo 0,9%.

Per concludere si è realizzata un’ulteriore riduzione dell’esposizione verso la Russia, diminuita dell’82% dal giugno 2022 e scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del gruppo.

L’andamento economico e patrimoniale è stabile

Le iniziative realizzate per ridurre i crediti deteriorati hanno contribuito all’andamento economico e patrimoniale nello scorso esercizio che appare solido.

Anche il risultato corrente lordo è in crescita del 64,6% a 12.058 milioni di euro, da 7.325 milioni del 2022. Di segno positivo anche la gestione operativa (in aumento del 31,4% rispetto al 2022) e i proventi operativi netti (in crescita del 17,2% rispetto al 2022).

Nel complesso la banca dimostra un’elevata efficienza, con un cost/income al 45,1% nel 2023, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee. Il dividendo per azione complessivo proposto per il 2023 è pari a 29,60 centesimi di euro, quasi doppio rispetto a 16,39 centesimi corrisposti per il 2022.