Antonio Patuelli (Abi): “Nuovi sintomi di deterioramento del credito”

Il presidente dell'associazione bancaria italiana nel corso di una lectio magistralis all'università Cattolica di Brescia ha messo in guardia contro i rischi internazionali, invitando a rafforzare la solidità delle banche. Ha chiesto poi all'EBA di rendere più flessibile la normativa sulle ristrutturazioni dei crediti

0
186
Il presidente Abi Antonio Patuelli nel corso della propria lectio magistralis a Brescia

“I rischi, anche internazionali, sono nuovamente cresciuti: vi sono nuovi sintomi di deterioramento del credito”. A lanciare il monito è il presidente di Abi, Antonio Patuelli, a Brescia nel corso della propria lectio magistralis “Etica, economia e prospettive bancarie in Italia” tenuta all’università Cattolica di Brescia.


“Occorrono regole più flessibili per banche, imprese e famiglie per ristrutturare i crediti deteriorati: chiediamo che l’Autorità Bancaria Europea (EBA) renda meno rigida l’inflessibile normativa che molto limita le ristrutturazioni dei crediti”.

Inoltre servono, ha aggiunto: “ulteriori prudenziali accantonamenti per il rafforzamento anche prospettico della solidità patrimoniale delle banche, premessa di economia solida”. Patuelli ha invitato gli istituti di credito a “prepararsi in anticipo alle più alte soglie di requisiti patrimoniali imposte dalle regole di “Basilea 3+”, mentre sono cresciuti i rischi di crisi di liquidità”. Il presidente ha inoltre ricordato come, negli USA le recenti crisi bancarie siano state proprio crisi di liquidità. Inoltre ha ricordato come le banche in Italia abbiano un maggior carico di mutui a tasso fisso (circa il 60%), rispetto a quelli a tasso variabile. L’Abi ha pubblicato un memorandum di iniziative bancarie per aiutare i mutuatari in difficoltà per far fronte alla crescita dei tassi variabili: in Italia è possibile rinegoziare i contratti di mutuo anche spostandoli in banche concorrenti.

La lotta all’inflazione

“Chiediamo alla BCE di combattere l’inflazione evitando una nuova recessione: bisogna soprattutto incentivare lo sviluppo” ha aggiunto il presidente Abi. “La lotta all’inflazione è priorità non solo delle Banche centrali. Sono evidenti i rischi per il credito a imprese e famiglie che, in dieci anni di tassi a zero, spesso non avevano previsto i rapidi aumenti dei tassi e le riduzioni della liquidità.

“Le banche – ha aggiunto – sono impegnate nel garantire cospicui livelli di liquidità anche a medio e lungo termine, sempre più preziosa e costosa. Fondamentali sono i sistemi di garanzia dei crediti che debbono proseguire assieme alla legislazione agevolativa per le imprese, il Mezzogiorno e per l’acquisto della prima casa soprattutto, ma non solo, per i giovani. Le recenti crisi bancarie fuori dall’Unione Europea hanno evidenziato la positività delle rigorose regole dell’Unione bancaria e della Vigilanza unica che meglio garantiscono banche più solide e risparmi più tutelati.

Saggia, autorevole, coerente e lungimirante è la posizione della Banca d’Italia per evitare eccessive strette monetarie e penalizzazioni dello sviluppo. La lotta all’inflazione non può dipendere esclusivamente dalle politiche monetarie: occorrono strategie rigorose contro ogni evasione fiscale, per la riduzione del debito pubblico in rapporto al PIL e in cifra assoluta, e contro la spirale di crescita dei prezzi”.

La sostenibilità come visione del futuro

L’intervento è stato improntato sull’importanza dell’etica bancaria, concetto antico e connesso a quello più moderno di sostenibilità “che occorre declinare come metodo, come lungimiranza delle potenzialità di ogni attività e iniziativa e dei rischi connessi”. Per Patuelli la sostenibilità è intesa come visione ‘lunga’ sul futuro, che comprende la tutela dell’ambiente. Patuelli ha fatto riferimento anche ai conflitti in Ucraina e nel vicino Oriente che “comportano crescite di costi e ulteriori spinte inflazionistiche che possono portare a nuovi rischi di indebolimento della crescita economica”.

Inoltre ha accennato all’AI, per la quale “occorrono principi etici, trasparenza, responsabilità sociale per la sicurezza e la protezione dei dati. Necessita il controllo umano ed etico degli algoritmi, a tutela di libertà e responsabilità. Non deve esserci disordine e concorrenza sleale di operatori economici e finanziari non regolamentati”.