Sempre più Comuni italiani in dissesto finanziario: un quarto solo in Sicilia

A fine 2022 erano 202 gli enti locali italiani in condizioni di dissesto, mentre 254 sono i Comuni con Piano di riequilibrio finanziario pluriennale

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In totale in Italia i Comuni in dissesto sono 202, ma un quarto di essi si trova in Sicilia. Appartengono sempre alla Regione siciliana anche un quinto degli enti locali che che hanno avviato procedure di riequilibrio pluriennale. A riportarlo è il Quotidiano di Sicilia, che cita la denuncia della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti siciliana. I dati sono stati svelati dal presidente Salvatore Pilato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024 della Magistratura contabile isolana. “Gli Enti locali siciliani costituiscono oltre il 25% dei casi di dissesto e circa il 20% dei casi di riequilibrio”. Dei 202 casi di dissesto registrati nella Penisola al 31 dicembre 2022, infatti, quelli siciliani, aggiornati invece al 2023, sono 68. Sono 49, invece, i Comuni siciliani in Piano di riequilibrio finanziario pluriennale: una fetta che sui 254 casi nazionali corrisponde al 20%.

Le cause dei problemi finanziari

Ma quali sono le cause delle criticità finanziarie dei Comuni siciliani? Alla base, per almeno un terzo di questi, ci sarebbe un riequilibrio di conti, dovuto a “diffuse difficoltà di procedere alla efficiente riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali, in misura idonea e sufficiente ad assicurare l’equilibrio finanziario. Le medesime difficoltà si estendono alla capacità amministrativa nell’attuazione della spesa d’investimento in situazioni di trasparenza nell’affidamento contrattuale”.

Il procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, ha sottolineato come l’attuale complessità del panorama geopolitico stia provocando “allarmanti riflessi sui commerci internazionali, aggravando le prospettive economiche dell’Italia e mettendo in crisi i profili della stabilità finanziaria nazionale ed internazionale”. Perciò in Italia, Paese gravato da un consistente debito pubblico, occorre mantenere il focus su una “corretta ed equilibrata gestione delle risorse pubbliche, che garantisca la tutela dei diritti sociali sanciti dalla Costituzione”.

“Gli Enti territoriali in Sicilia – ha riferito Salvatore Pilato – presentano elevati disavanzi dovuti, soprattutto alle passività dei debiti fuori bilancio, agli accantonamenti per le anticipazioni ricevute in passato dallo Stato e alla presenza di elevati crediti di dubbia e difficile esazione, che gravano su un sistema di riscossione contraddistinto da livelli di efficienza molto modesti”.

Una situazione desolante, secondo la quale: “Un terzo della popolazione regionale risiede in Comuni in dissesto o che hanno adottato piani di riequilibrio finanziario e tale dato statistico continua a manifestare indici di peggioramento”. Un terzo degli oltre 4,8 milioni di siciliani corrisponde a circa 1,6 milioni.