Uk, sul debito dei cittadini pesano le offerte “compra ora, paghi dopo”

Gli attivisti e alcuni parlamentari chiedono subito una regolamentazione del settore. I consumatori in difficoltà utilizzano sempre più le promozioni anche per la spesa di tutti i giorni

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Crescono i timori per i debiti dovuti alle offerte con la clausola “buy now, pay later”. Accade nel Regno Unito, dove questo tipo di promozioni è sempre più diffuso e chi ne paga il prezzo sono le persone già in difficoltà per il costo della vita. A riferirlo è la testata The Guardian: i ministri sono stati invitati a intervenire sul tema, in particolare, dopo che l’importo che i consumatori britannici spendono online avvalendosi della clausola è salito a 1,7 miliardi di sterline al mese. Molti cittadini – secondo gli esperti – ricorrono abitualmente a pagamenti dilazionati persino per acquistare beni di prima necessità. Chi non paga, neanche ‘later’ rischia poi di vedere il suo caso affidato agli esattori.

Si chiede di regolamentare il settore

Il volume del mercato “compra ora, paga dopo” è più che quadruplicato dal 2020 e si prevede che quest’anno raggiungerà un totale record di 30 miliardi di sterline. Oltre £ 1 su ogni £ 7 spesi online nei primi tre mesi del 2024 sarebbero investiti in offerte “acquista ora, paga dopo”. I gruppi di attivisti chiedono perciò un’azione urgente per regolamentare il settore. “A tre anni dalla promessa del governo di regolamentare come urgente il fenomeno – spiega Morgan Wild, esperto di Citizens Advice, associazione britannnica che assiste le persone con problemi legali, di debito e di consumo – tutto è finito nel nulla. “L’utilizzo della clausola nel frattempo è aumentato vertiginosamente e ora ci sono tre volte più persone che hanno bisogno di aiuto per ripagare i propri debiti. Molti di loro necessitano di un sostegno di emergenza, come i voucher delle banche alimentari”.

Il trend dei pagamenti differiti

La spesa online totale nel 2023 con l’applicazione dela clausola è stata di 16,7 miliardi di sterline, con una spesa mensile compresa tra 1,09 miliardi e 1,75 miliardi di sterline, secondo i dati forniti al periodico britannico The Observer. Si stima che nello stesso anno siano stati spesi ulteriori 9 miliardi di sterline in negozi fisici che offrivano servizi “compra ora, paga dopo”. La scelta di differire i pagamenti è stata disponibile per più di un decennio, ma è diventata più popolare durante la pandemia poiché le persone si affidavano maggiormente agli acquisti online.

L’Observer ha rivelato nel gennaio 2022 che gli acquirenti venivano esortati a utilizzare il “compra ora, paga dopo” per fare la spesa come un modo per affrontare “momenti difficili”. Il credito veniva promosso su articoli come filetti di salmone, alimenti per animali domestici e pizze da asporto. A febbraio 2023 il Tesoro ha pubblicato proposte su un progetto di legge per regolamentare il settore, ma le proposte non sono state attuate. Il governo è ora sotto pressione affinché agisca presto.

Un rapporto dell’organizzazione Citizens Advice dello scorso novembre ha rivelato che il 35% delle persone che utilizzano regolarmente le offerte “compra ora, paga dopo” lo fanno per pagare la spesa. È stato inoltre rilevato che nel corso di un anno, un utente su cinque non aveva rispettato il pagamento o era in ritardo.

Secondo la deputata laburista Stella Creasy, che ha chiesto la regolamentazione del settore, il ritardo nell’introdurre una regolamentazione del settore viene utilizzato per spingere più persone verso un debito insostenibile. Si teme che tanti cittadini possano finire in una spirale del debito da cui non sarà facile riprendersi.

I principali fornitori del settore “compra ora, paga dopo” affermano che i pagamenti differiti sono apprezzati dai consumatori, che di solito possono pagare i loro acquisti in tre o quattro rate senza interessi. Tuttavia è facile per i consumatori sottovalutare quanto stanno spendendo.