Il credito privato può finalmente tirare il fiato dopo un 2023 difficile. Nel corso di quest’anno le prospettive infatti appaiono più rosee. Si spera che il contesto economico più stabile infatti, generi una ripresa dell’attività. Le previsioni sono contenute in un’analisi di Permira Credit, tra i principali investitori specializzati in crediti in Europa, sull’andamento del mercato del credito nel primo trimestre 2024, realizzato con Capital Economics. Secondo gli esperti di Permira, anche se all’orizzonte si profilano tagli dei tassi d’interesse, il ritmo della ripresa economica in Europa sarà in ogni caso contenuto. Nel medio termine, l’intelligenza artificiale potrebbe essere un fattore in grado di aumentare la crescita potenziale, contribuendo a far sì che i tassi di interesse nominali si assestino su livelli più elevati rispetto al periodo pre-pandemia. In questo contesto pertanto, i mercati del credito privato hanno ampie possibilità di crescere. Le risorse raccolte stanno per essere impiegate e le operazioni M&A stanno riprendendo, soprattutto nel mid-market.
La lieve ripresa del mid market
Negli ultimi anni, l’economia globale è stata caratterizzata da alta volatilità dovuta a una serie di eventi economici e geopolitici. Tra questi, la pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi energetica hanno innescato un aumento dell’inflazione, seguito da misure di politica monetaria e fiscale più rigorose. Questo contesto di incertezza ha colpito duramente il mercato del private equity, con il valore e il volume delle operazioni globali che nella prima metà del 2023 sono scesi ai livelli più bassi degli ultimi cinque anni. Nonostante il lento inizio, la seconda metà del 2023 ha mostrato una ripresa dell’attività, grazie a un leggero miglioramento del contesto macroeconomico. Questo slancio è proseguito all’inizio del 2024.
Tuttavia, non si può ancora parlare di uscita dalla crisi. L’economia dell’Eurozona rimane vicina alla soglia di recessione, e la ripresa prevista per la seconda metà dell’anno potrebbe essere debole. Nonostante questo, c’è oggi maggiore fiducia rispetto all’anno scorso. L’aumento della stabilità sta contribuendo alla ripartenza del mercato delle fusioni e acquisizioni. Inoltre, c’è una grande quantità di capitale in attesa di essere investito, con i fondi di buyout europei che hanno accumulato un “dry powder” record di 292 miliardi di dollari nell’aprile 2024. Ciò fa pensare che ci sia un grande potenziale per future operazioni di fusione e acquisizione: molti investitori sono pronti a spendere il capitale non appena le condizioni economiche miglioreranno. Il calo dell’inflazione e la possibile riduzione dei tassi d’interesse potrebbero contribuire a sbloccare l’arretrato di attività accumulato nei portafogli degli investitori, creando un contesto favorevole per una ripresa del mercato del private equity.
Con l’adozione della politica monetaria “higher for longer”, gli operatori del mercato finanziario sono sempre più sotto pressione per monetizzare i loro portafogli attraverso vendite o dividendi e per sfruttare il capitale in eccesso (“dry powder”). La riapertura graduale del mercato delle IPO, sostenuta dalle valutazioni elevate del mercato azionario, sta spingendo le società di private equity a esplorare queste nuove opportunità.
I segnali sono incoraggianti
All’inizio dell’anno in corso è stata osservata una notevole attività, anche sul mercato secondario. Questa dinamica positiva continuerà nella seconda metà del 2024, con un aumento delle transazioni sia nel settore del direct lending (credito privato) sia nei mercati più liquidi. I segnali sono incoraggianti, con un aumento sostanziale dei nuovi impegni di direct lending nel primo semestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il miglioramento delle condizioni di mercato ha anche favorito il ritorno delle operazioni di mid-market. Mentre nel 2023 i gruppi di direct lending si erano concentrati su aziende di dimensioni più grandi, il 2024 sembra segnare un ritorno al mid-market, con attività che iniziano a normalizzarsi a tutti i livelli. I segnali indicano che molte aziende con un EBITDA tra 20 e 50 milioni di euro sono alla ricerca di finanziamenti, suggerendo un aumento dell’attività in questo segmento nei prossimi mesi.