Usa, giro di vite dei regolatori su quattro grandi banche

Secondo la Federal Reserve e la Federal Deposit Insurance Corporation gli istituti di credito devono migliorare, in vista del 2025, i propri piani di risoluzione per mostrare come potrebbero liquidare in sicurezza i loro portafogli di derivati

0
87

I regolatori bancari statunitensi hanno ordinato a Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs e JPMorgan Chase di rafforzare i propri piani per una risoluzione sicura in caso di fallimento. La FDIC, ovvero la Federal Deposit Insurance Corporation, in particolare, è preoccupata per Citigroup. Due agenzie di regolazione, ovvero la FED

(Federal Reserve) e la FDIC – secondo quanto riportato da Reuters – sostengono che le banche debbano migliorare i propri “living wills” (piani di risoluzione) per mostrare come potrebbero liquidare in sicurezza i loro portafogli di derivati quando presenteranno i piani ai regolatori nel 2025.

Le grandi banche detengono derivati per trilioni di dollari e i potenziali cambiamenti relativi alla gestione del rischio di questi portafogli potrebbero essere molto costosi. Le banche dovranno perciò dettagliare come affronteranno queste carenze, che non erano state segnalate in precedenza, a settembre. Bank of America non ha fornito un commento immediato. JPMorgan e Goldman Sachs hanno rifiutato di commentare.

La situazione di Citigroup

La FDIC si sta mostrando particolarmente preoccupata per il piano di Citigroup, a tal punto da considerarlo non credibile. La Fed, però, non ha condiviso questa valutazione. Se entrambi i regolatori avessero trovato il piano inadeguato, la banca avrebbe dovuto presentare un piano migliorato e sarebbe andata incontro ad ulteriori provvedimenti regolamentari.

La differenza di opinione tra i regolatori sulla gravità dei problemi dell’istituto non comporta per la banca un rischio di dover vendere forzatamente parti della sua attività. Dopo la crisi finanziaria del 2007-2009, alle grandi banche è stato ordinato di presentare regolarmente piani di risoluzione ai regolatori, valutati per la loro fattibilità. Quasi tutte le grandi banche hanno ricevuto critiche dai regolatori sui loro “living wills” e sono state obbligate a rafforzarli. Ad esempio, nel 2016, i regolatori hanno trovato carenti i piani di Bank of America, BNY, JP Morgan Chase, State Street e Wells Fargo, e hanno segnalato problemi per Goldman Sachs e Morgan Stanley. Le banche di solito riescono a risolvere queste preoccupazioni modificando i documenti.

In una lettera a Citigroup, i regolatori hanno affermato che le debolezze nei suoi dati e nei controlli hanno portato a calcoli inaccurati della liquidità e del capitale necessari per sbarazzarsi dei portafogli di derivati. I problemi riguardano questioni identificate nel piano di risoluzione del 2021. Perciò la banca dovrà fornire una “conferma indipendente” che i problemi siano stati risolti, che i controlli funzionino e che i risultati siano affidabili quando presenterà il piano del 2025. I regolatori hanno anche richiesto alla banca di delineare i suoi piani di risoluzione al di fuori degli Stati Uniti.

La banca si è detta “Impegnata ad affrontare le questioni” e ha riconosciuto di aver dovuto accelerare nel miglioramento della qualità dei dati e dei processi regolamentari. Nel frattempo le azioni di JPMorgan, Bank of America, Goldman Sachs e Citigroup sono tutte scese di circa l’1%. I regolatori non hanno riscontrato problemi nei piani presentati da Wells Fargo & Co, Bank of New York Mellon, State Street o Morgan Stanley.