Germania: timori su pesanti licenziamenti (15 mila lavoratori) alla Volkswagen

Secondo gli analisti di Jefferies servirebbero accantonamenti fino a 4,4 miliardi di euro nel quarto trimestre, per far fronte alle buonuscite.

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Photo by Dominique Vince on Pixabay

Il Gruppo Volkswagen (Vw) potrebbe decidere la chiusura di diversi impianti di produzione, fino a cinque, ed oltre 15mila licenziamenti, anche senza bisogno dell’approvazione del consiglio di sorveglianza. In questo caso – scrive Il Sole 24 Ore – servirebbero accantonamenti fino a 4,4 miliardi di euro nel quarto trimestre, hanno scritto gli analisti di Jefferies (società di investment banking e intermediazione titoli con sede a New York), rivelando informazioni ricevute da fonti interne al gruppo tedesco. Le spese sarebbero legate alle buonuscite. Secondo gli analisti, Vw sta anche negoziando accordi di lavoro e si sta preparando a potenziali aumenti salariali nel 2025. Quanto alle trattative, “i sindacati possono scioperare solo sul salario – secondo Jefferies – non sulla chiusura degli impianti o sui licenziamenti se non sono protetti da contratti», che l’azienda intende disdire“.

Gli attuali accordi salariali aziendali e la sicurezza del posto di lavoro, una tradizione trentennale, scadranno alla fine di quest’anno. I vertici del gruppo hanno comunicato nelle scorse settimane che il piano di revisione dei costi per 10 miliardi di euro entro il 2026 non è più sufficiente, viste le condizioni di mercato. Servono altri 5 miliardi per risollevare la competitività del brand che dà il nome al gruppo, per il quale il margine operativo si è ridotto al 2,6% contro l’obiettivo stabilito, al 2026, del 6,5%.

I manager del colosso tedesco hanno rivelato agli analisti di Jefferies che non ci sarebbe un piano B nel caso in cui i colloqui con i sindacati per rilanciare la competitività del gruppo fallissero. Si apre, quindi, una stagione di duri scontri sindacali, visto che i rappresentanti dei lavoratori pesano negli equilibri del Consiglio di sorveglianza, presieduto da Hans Dieter Pötsch, 73 anni. Il Consiglio  è composto da 20 membri, per metà rappresentanti degli azionisti (tra i quali il land della Bassa Sassonia, a guida Spd, che per statuto detiene almeno il 15% delle azioni). L’altra metà del Consiglio di sorveglianza è composta da rappresentanti dei dipendenti, eletti da questi ultimi ai sensi della legge tedesca sulla codeterminazione. Tra questi c’è Daniela Cavallo, 49 anni, presidente del consiglio di fabbrica generale e di gruppo, che conta oltre 680mila dipendenti.