Banco BPM ha chiuso con successo una terza cartolarizzazione per un controvalore lordo di circa 360 milioni. L’operazione – riferisce il Messaggero – avrà un impatto quasi neutro sui conti e consentirà di ridurre di 350 milioni lo stock Npe in linea con il piano al 2026 (3%).
Su proposta dell’ad Giuseppe Castagna, il cda ha approvato il “Progetto Toledo“, il nome in codice della cessione di un portafoglio di crediti originati da contratti di leasing, assieme ai rapporti giuridici attivi e passivi relativi ai beni sottostanti. La vendita è stata decisa entro fine settembre in modo da utilizzare l’impatto sulla terza trimestrale.
Il portafoglio sarebbe stato spacchettato – precisa il giornale – a favore di due acquirenti. Alla fase finale erano arrivati Silver Point Capital, Christofferson Robb & Company e Fondo Efesto (do Value). Alla cartolarizzazione che ha avuto una gestazione di mesi, hanno lavorato Deloitte, Alvarez & Martinez e lo studio Chiomenti in veste di advisor. La struttura adotta una strategia di trasferimento ibrida che prevede il passaggio di parte degli immobili tramite rogito notarile e la parte restante mediante scissione con scorporo. Dei 360 milioni, circa 70 sono incagli (Utp), 290 circa Npl, per un totale di quasi mille posizioni verso 600 debitori. Il coverage si attesta a circa il 76 per cento.