Europa: Bce in pressing sulle banche per dividendi e buyback

Claudia Buch, Presidente del Consiglio di vigilanza della Bce: «Gli elevati livelli di redditività odierni offrono alle banche una finestra di opportunità per investire nella loro visione di un modello di business sostenibile a lungo termine in un mondo di finanza digitale».

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Il simbolo dell'euro davanti all'edificio della Bce a Francoforte

La Bce è orientata a chiedere alle banche una stretta ai buyback ed ai dividendi. Lo scrive il Sole 24 Ore secondo cui la Banca centrale europea intende sfruttare il momento favorevole e mettere fieno in cascina già oggi per prepararsi alle sfide future, a partire da quelle tecnologiche. Da qui – spiega il giornale – l’idea di muoversi, in linea con il passato, valutando singolarmente, banca per banca nell’ambito dei processi Srep, per chiedere dove necessario più moderazione nelle distribuzioni e nei buyback. Il ragionamento ai piani alti della Vigilanza è chiaro: perché è vero che la redditività bancaria nel tempo è aumentata, e oggi è ai massimi come per le banche italiane, ma serve equipaggiarsi.

Il segnale del resto l’ha lanciato nei giorni scorsi la numero uno della Vigilanza Bce Claudia Buch. Che ha sottolineato come «gli attuali livelli di redditività bancaria rispecchiano il passato». I dati indicano che negli ultimi dieci anni, la redditività complessiva delle banche sotto vigilanza europea è passata dal 6% del 2015 al 10% del 2024. La fiammata, in particolare, si è manifestata nell’ultimo biennio, quando l’incremento dei tassi varato dalla Bce per combattere l’inflazione ha fatto aumentare i margini di interesse netti, di conseguenza, la redditività bancaria. Questa impennata nei profitti non può «però necessariamente avere implicazioni sulla redditività a lungo termine», ha detto Buch. La numero uno del Single supervisory mechanism ha anzi ricordato come i periodi con elevati livelli di redditività bancaria siano stati spesso seguiti da una crescita più forte del credito, che talvolta è diventata eccessiva e ha contribuito a creare le condizioni che hanno portato alle crisi. «Ecco perché la politica macroprudenziale anticiclica svolge un ruolo fondamentale nel prevenire che uno scenario del genere si concretizzi», ha detto la responsabile dell’Ssm.

Nel 2023 le banche sotto supervisione bancaria Ue hanno distribuito circa 74 miliardi di euro (di cui 56 cash e 18 in buyback), il 3% in più dell’anno precedente. Tale mossa ha permesso alle banche europee di riaccendere l’interesse degli investitori dopo la fase pandemica. Ma queste risorse sono state anche “sottratte” agli investimenti futuri.

Francoforte in particolare sollecita i banchieri europei a investire maggiormente in tecnologia, sicurezza informatica e innovazione digitale per migliorare l’efficienza dei costi e sfruttare gli effetti di scala. Basti pensare che le banche statunitensi hanno aumentato i loro investimenti It di sei volte dal 2001 al 2021, mentre le banche europee sono indietro. «Gli elevati livelli di redditività odierni offrono alle banche una finestra di opportunità per investire nella loro visione di un modello di business sostenibile a lungo termine in un mondo di finanza digitale», ha detto Buch. Se insomma l’obiettivo è di generare una redditività sostenuta nel lungo termine, serve investire in resilienza informatica e tecnologia, dice Bce.