USA: allarmante l’aumento dei PIK dei fondi di private credit

E' un segnale - spiega il Financial Times - di una crescete tensione finanziaria delle imprese.

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Foto di Annie Spratt su Unsplash

Negli ultimi mesi, un numero crescente di aziende in difficoltà finanziaria – sottolinea il Financial Times – ha chiesto aiuto ai propri finanziatori presso fondi di credito privato, cercando di ritardare i pagamenti dei debiti per conservare liquidità. Una modalità comune è il “payment-in-kind” (PIK), debiti in natura, in cui le aziende aumentano il loro debito invece di pagare in contanti, una soluzione che fornisce sollievo temporaneo ma con tassi di interesse più elevati e debiti accumulati.

In pratica sostituiscono il pagamento delle cedole periodiche con il rimborso più elevato del capitale al termine del prestito. Secondo un rapporto di Moody’s, l’uso di PIK è aumentato nel secondo trimestre, indicando uno stress crescente tra le aziende americane, soprattutto quelle molto indebitate a causa delle acquisizioni a leva da parte di fondi di private equity. Moody’s ha stimato che Nell’ultimo trimestre il 7,4 percento del reddito dichiarato dai fondi di credito privati ​​era sotto forma di PIK.Gli analisti della Bank of America hanno fissato la cifra al 9 percento.

I prestatori di fondi di credito privato stanno vedendo un aumento dei profitti da PIK, anche se questi guadagni sono solo “su carta” e non sempre realizzabili. Il PIK è particolarmente usato dalle aziende che lottano con l’aumento dei costi degli interessi dovuti ai tassi elevati. Ad esempio, aziende come Beauty Industry Group e Avalign Technologies hanno negoziato con i loro creditori per ritardare i pagamenti degli interessi, accettando però un aumento complessivo del costo del debito.

Il PIK può sembrare vantaggioso per i fondi, ma porta anche rischi di liquidità, poiché i fondi devono pagare gli investitori anche se non ricevono pagamenti in contanti dai mutuatari. Nonostante ciò, non sempre l’uso del PIK segnala problemi finanziari; in alcuni casi, è previsto dall’inizio dell’accordo per permettere alle aziende di reinvestire il loro denaro in espansioni. Tuttavia, se il PIK cresce troppo, può diventare insostenibile e condurre al default, come è successo a Khoros, un’azienda software che ha accumulato debiti fino a essere considerata in default dai creditori.