Cassa di risparmio di Asti rettifica i conti della semestrale

In seguito a un‘ispezione della Banca d’Italia ha ridotto l’utile netto consolidato da 25,2 a 4,2 milioni. Il risultato è dovuto a rettifiche di valore sul portafoglio dei crediti; l’Npl ratio netto è salito al 3,53% rispetto al 2,36% del 2023

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Fonte immagine: Freepik

La Cassa di Risparmio di Asti ha rimesso mano ai propri conti semestrali in seguito ad un’ispezione della Banca d’Italia, A inizio ottobre l’istituto di credito piemontese – partecipato dalla Fondazione Cr Asti (31,8%), da Banco Bpm (9,99%) e dagli enti Cr Biella (12,91%), Cr Vercelli (4,2%) e Crt (quest’ultima entrata nella primavera scorsa con il 6%) – ha corretto l’utile netto del bilancio individuale sceso da 29,7 a 8,5 milioni, mentre quello consolidato è passato da 25,4 a 4,2 milioni. Le due variazioni, si legge in una nota della società di cui riferisce MF, sono legate «alla contabilizzazione di ulteriori rettifiche nette di valore dei crediti per circa 33,7 milioni». Secondo fonti finanziarie, durante l’ispezione della Banca d’Italia sarebbero emerse perdite su crediti maggiori rispetto a quelle stimate dalla Cassa, che ne ha dovuto tenere conto abbattendo l’utile. L’ispezione sarebbe ancora in corso, ma le fonti sentite dal giornale precisano che la verifica è di routine e che la situazione non è preoccupante né tale da determinare interventi più perentori nei confronti della società. Interpellata da MF, la cassa di risparmio astigiana ha dato appuntamento alla prossima pubblicazione della terza trimestrale per una maggiore disclosure su quanto sta avvenendo. Secondo l’istituto piemontese i nuovi dati di bilancio confermeranno la solidità dell’istituto, dimostrata già nella semestrale che ha evidenziato un incremento del coefficiente patrimoniale Cet1 consolidato al 15,1 (14,9% a dicembre) e un indicatore di liquidità Lcr al 223,9 per cento.

I primi sei mesi di quest’anno si sono chiusi con un aumento del margine di interesse, salito a 154 milioni (+16,6%), ma le commissioni nette sono scese del 21,79% a 46,4 milioni «principalmente a seguito delle maggiori cessioni di finanziamenti di cessione del quinto dello stipendio da parte di Pitagora». È una controllata che già nel 2023 aveva visto aumentare in maniera significativa le rettifiche su crediti, cresciute da 1,28 a 4,07 milioni. Qualcosa di simile è successo per la capogruppo Asti. La semestrale evidenzia un margine di intermediazione in diminuzione del 4,8% a 158,4 milioni e rettifiche di valore nette per rischio di credito a 76,6 milioni (+163,5%). La qualità degli impieghi – sottolinea il giornale – si è insomma rivelata un aspetto critico per l’istituto con un aumento dei crediti deteriorati, saliti a 260,1 milioni (+48,66%) con npl ratio lordo e netto rispettivamente al 6,26% (dal 4,36% del 2023) e al 3,53% (dal 2,36%). Il livello di copertura media degli npl si è attestato al 45,59 per cento.