Intesa Sanpaolo archivia i nove mesi del 2024 in volata e rivede al rialzo le previsioni per l’anno prossimo quando conta di arrivare a tagliare il traguardo dei 9 miliardi di euro di utile netto, contro i 6,5 stimati due anni fa da Carlo Messina. È stato lo stesso ceo a confermarlo – scrive il Corriere della Sera – in occasione della presentazione dell’ultima trimestrale: quest’anno «contiamo di conseguire un utile netto superiore a 8,5 miliardi di euro, frutto di significative azioni volte a una ulteriore sostenibilità dei risultati, mentre l’obiettivo di utile netto per l’esercizio 2025 è stato aumentato a circa 9 miliardi di euro, grazie all’elevato potenziale della nostra banca di sviluppare la redditività in via organica». Da gennaio a settembre il gruppo ha realizzato 7,2 miliardi di euro di profitti netti e prevede di portarli a oltre 8,5 miliardi a fine anno
«Il contributo dei ricavi da commissioni e assicurazioni ai ricavi totali – ha rimarcato Messina – supera il 40%, è il più alto in Europa dopo Ubs e molto al di sopra della media dei concorrenti (27%)». I numeri dei nove mesi «confermano Intesa Sanpaolo leader a livello europeo: il valore di Borsa raggiunto ci colloca nello stesso raggruppamento di Bnp Paribas e Santander, banche con una dimensione di bilancio ben superiore alla nostra», ha ribadito il ceo.
A fine settembre 2024, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi si è collocata all’ 1,1% al netto delle rettifiche di valore e al 2,2% al lordo: «Il flusso ai minimi storici degli Npl porta il costo del rischio annualizzato a 25 punti base, accompagnato da un aumento delle coperture”, ha detto ancora Messina, secondo cui “la forte attenzione ai costi – a fronte della crescita degli investimenti tecnologici – ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income pari al 39,1%».