Intrum convoca i soci in assemblea per ristrutturare il debito

La società si prepara ad emettere nuove azioni da distribuire tra i creditori che hanno aderito al piano.

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Foto di ballardinix da Pixabay

L’assemblea dei soci di Intrum si svolgerà a Stoccolma il prossimo 27 novembre con all’ordine del giorno l’emissione di nuovi titoli (+10%) da destinare ai creditori. La convocazione dell’assise – spiega un articolo di MF – è stata decisa dalla società come tassello fondamentale del suo piano di ristrutturazione. Nel meeting gli azionisti del servicer svedese partner in Italia di Intesa Sanpaolo per la gestione dei crediti deteriorati e gravato da un debito lordo di 4,53 miliardi di euro (52,8 miliardi di corone, con una leva di 4,2 volte) saranno chiamati a decidere su un aumento fino al 10% delle azioni in circolazione. I nuovi titoli dovrebbero essere distribuiti pro-rata ai creditori che hanno accettato il processo di ristrutturazione avviato nella prima metà dell’anno scorso dalla società.

Nelle scorse settimane la società ha ottenuto l’ok dal 73% degli obbligazionisti, una soglia sufficiente per un aprire un procedimento di Chapter 11 negli Usa, ma inferiore al livello necessario per avere un processo del tutto volontario.

Per questo il top management guidato da Andrès Rubio ha deciso di avviare il cosiddetto Chapter 11 prepackaged (preconfezionato, con approvazione attesa entro la fine dell’anno) che però – ha spiegato una nota della società – «non deve essere associata all’insolvenza o alla liquidazione: è la strada migliore per attuare il piano di ricapitalizzazione il più rapidamente possibile, senza incertezze e con il minimo di interruzioni».

Oltre alla compensazione in equity, la ristrutturazione prevede un allungamento del debito attraverso la sostituzione dei bond in circolazione con quattro nuove emissioni in scadenza tra il 2027 e il 2030, il cui valore nominale sarà pari al 90% dei vecchi titoli. I negoziati per ridurre l’esposizione sono iniziati all’inizio dell’anno, con la nomina degli advisor finanziari.

Già in precedenza però Intrum aveva avviato alcune iniziative per riportare sotto controllo l’esposizione. Il gruppo svedese per esempio ha ceduto una parte rilevante del proprio portafoglio di investimenti a Cerberus per un importo nominale di 33 miliardi e un valore contabile di un miliardo. La transazione ha incluso asset di 13 dei 20 paesi in cui Intrum è attiva a livello europeo e il portafoglio è costituito da circa 10 mila portafogli di attività non garantite. Nel frattempo nei giorni scorsi sono stati presentati i risultati del terzo trimestre, che sono risultati – precisa ancora l’articolo – inferiori alle stime del mercato. L’adjusted Ebit è sceso del 5% a 951 milioni di corone svedesi (81,6 milioni di euro) rispetto al miliardo di corone registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Il numero ha mancato le aspettative degli analisti che si aspettavano un risultato 1,04 miliardi di corone. I margini nel segmento servicing, un’area di business significativa per Intrum, sono invece cresciuti al 18%, rispetto al +12% dell’anno scorso. «Stiamo iniziando a vedere l’effetto dei nostri recenti sforzi di efficienza con costi assoluti in calo rispetto all’anno scorso», ha spiegato Rubio in una dichiarazione.