Segni di ripresa del mercato immobiliare nel primo semestre 2024

L’uff.st. Gabetti ha individuato un giro di boa soprattutto nel secondo trimestre dell’anno

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Immagine di Brian-Penny su Pixabay

Il mercato residenziale italiano ha mostrato segni di ripresa nel primo semestre del 2024. Nonostante un leggero calo delle compravendite (-2,8%), i prezzi delle abitazioni sono aumentati dell’1,1%. La fiducia degli acquirenti è cresciuta, spinta dalla diminuzione dei tassi di interesse e dal miglioramento di alcuni fondamentali economici. Sono le principali indicazioni che vengono dal report dell’ufficio studi Gabetti sull’andamento del mercato immobiliare residenziale per il primo semestre 2024.

In particolare nei primi sei mesi dell’anno in corso i finanziamenti per l’acquisto di abitazioni sono stati pari a 19,7 miliardi di euro, con una crescita del 6,9% nel Q2 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Le surroghe hanno rappresentato il 10% del totale dei finanziamenti erogati, con una crescita del 50% rispetto all’H1 2023. Il semestre ha chiuso con 341.094 transazioni, un calo del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, il secondo trimestre ha registrato un’inversione di tendenza con un aumento dell’1,2 per cento.

La tenuta del mercato è confermata anche dal fatto che i prezzi delle abitazioni nelle principali città italiane sono aumentati dell’1,1% rispetto al secondo semestre del 2023. Napoli, Bari, Firenze, Milano e Roma hanno registrato le crescite più significative.

Infine i tempi medi di vendita nelle otto grandi città – altro importante indicatore sull’andamento del business – sono diminuiti a 4,1 mesi rispetto ai 4,3 mesi del primo semestre del 2023. Gli sconti medi tra prezzo richiesto e prezzo di chiusura sono rimasti stabili intorno al 10,5%.

 «Dalla nostra analisi – ha sottolineato Diego Vitello, Research Manager dell’Ufficio Studi Gabetti – emerge che sono cambiate le logiche che hanno caratterizzato i cicli immobiliari, almeno quelli che abbiamo conosciuto fino a prima della pandemia. Il modello dell’esagono, che guidava noi analisti nel riconoscimento di una particolare fase immobiliare, ha lasciato posto a un modello più snello e con meno fasi, almeno per il momento. Prova ne è il fatto che, dopo il calo delle compravendite del 2023 e del primo trimestre del 2024, ci si aspettava una flessione delle quotazioni che invece non è arrivata. Le compravendite nel secondo trimestre di quest’anno sono tornate a crescere, con le quotazioni che hanno mantenuto il loro ritmo di crescita. Vedremo se questa nuova geografia sarà strutturale o se invece si tratta di una parentesi figlia della schizofrenia causata dalla pandemia prima e dall’inflazione dopo».

Le previsioni per l’immediato futuro? «Il secondo semestre del 2024 – ha detto ancora Vitello – vedrà le compravendite posizionarsi in territorio positivo e chiudere l’anno oltre le 710 mila abitazioni compravendute del 2023. Una crescita che diventerà più strutturale nel 2025, con le quotazioni che rimarranno stabili in quelle aree che hanno già raggiunto il picco, come Milano, mentre continueranno a crescere nell’ordine del 2-3% in quelle città che stanno vivendo una stagione di cambiamento come Padova, Trieste, Napoli».