Rafforzare i modelli di business delle banche in prospettiva di utili meno favorevoli, dice Scope Ratings

Il principale rischio al ribasso per la redditività, soprattutto oltre il 2025, è la possibilità che la BCE riduca i tassi di interesse di riferimento al di sotto del 2%.

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Fonte immagine: Jakub Zerdzicki su Pexels

Le banche italiane hanno rivisto le loro previsioni di utili per il 2024 dopo i solidi risultati dei nove mesi sostenuti da un reddito da interessi netti resiliente, un rimbalzo delle commissioni e una solida qualità del credito. I creditori – sottolinea lo Italian Bank Quarterly di Scope Ratings – sono ora concentrati sulla stabilizzazione degli utili durante il ciclo dei tassi.

Il campione utilizzato dalla società comprende otto banche italiane – Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, Banca Monte dei Paschi di Siena, BPER Banca, Mediobanca, Credito Emiliano e Banca Popolare di Sondrio – che, nel complesso, hanno ottenuto un ritorno sul capitale proprio medio del 16,6% nel terzo trimestre, in aumento rispetto al 15,6% del secondo trimestre 2024 e al 14% del terzo trimestre 2023.

«Tuttavia, la normalizzazione dei margini di interesse netti continuerà nel 2025 e avrà un impatto negativo sulla redditività. In questo contesto, le banche italiane sono fortemente impegnate a incrementare il reddito non da interessi e a rendere i loro modelli di business più resilienti al ciclo dei tassi di interesse», ha affermato Alessandro Boratti, analista capo per le banche italiane. «Mentre le commissioni continueranno a crescere, riflettendo gli sforzi delle banche per espandere le attività a basso impiego di capitale, questa crescita non sarà sufficiente a compensare il calo del reddito da interessi netti», ha ammonito Boratti.

Il principale rischio al ribasso per la redditività, soprattutto oltre il 2025, è la possibilità che la BCE riduca i tassi di interesse di riferimento al di sotto del 2%, un livello attualmente considerato da molti come il tasso terminale.

Non possiamo escludere un ritorno allo stimolo monetario, poiché le prospettive di crescita nell’area dell’euro sono messe a dura prova da un settore manifatturiero in difficoltà e da un’economia tedesca lenta. La netta vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi si aggiunge al ribasso, data la proposta tariffa del 10% su tutte le importazioni dall’UE.

Tra gli aspetti positivi segnalati da Scope Ratings vi sono i tassi di default aumentati solo marginalmente rispetto ai minimi record del 2024. L’aumento contenuto riflette un mix di fattori: un’ampia quota di mutui a tasso fisso che proteggono i mutuatari al dettaglio da tassi di interesse più elevati, aziende che utilizzano riserve di liquidità accumulate durante la pandemia per ridurre la leva finanziaria e assorbire l’impatto dei costi più elevati di beni ed energia; e standard di monitoraggio e erogazione del credito migliorati da parte delle banche.

Alla fine del terzo trimestre, il rapporto CET1 medio a pieno carico delle banche italiane ha raggiunto un nuovo massimo del 15,9%, in aumento di quasi 40 punti base rispetto al trimestre precedente. Il miglioramento trimestrale è stato guidato dalla generazione organica e da attività ponderate per il rischio più basse.