Tra il primo semestre del 2023 e lo stesso periodo di quest’anno, i livelli di crediti deteriorati in Germania sono balzati del 23%, da 34 a 41 miliardi, soprattutto a causa del settore degli immobili commerciali, responsabile del 90% della crescita. Lo segnala uno studio di PwC – riferisce MF – dedicato al mercato NPE della penisola a confronto con la situazione esistente in altri paesi del continente.
Anche in Francia la situazione sta peggiorando, con un incremento del 5%, da 116 a 121 miliardi, per le crescenti difficoltà del settore delle piccole e medie imprese.
«Un deterioramento generale della qualità del credito in questi due paesi – sottolinea il quotidiano – è ulteriormente evidenziato dall’aumento dei cosiddetti Stage 2, le esposizioni in bonis che hanno però registrato un incremento rilevante del rischio di credito».
Questo stock è passato da 212 a 274 miliardi in Germania e da 435 a 466 miliardi in Francia. In Italia, invece, il quadro è ancora sereno. Il report di PwC spiega che, nel corso del primo semestre, i crediti deteriorati nel Paese sono cresciuti di poco, passando da 52,6 a 54,8 miliardi. Il tasso di default è salito all’1,14% rispetto allo 0,88% del 2023, restando comunque al di sotto dei livelli pre-2019 (1,33% nel 2018).
La previsione è che ulteriori aumenti nei prossimi 12 mesi saranno comunque moderati. C’è stato inoltre un calo del 17% dei prestiti Stage 2, che nel periodo in esame sono passati da 211 a 177 miliardi.