Abi: in diminuzione a novembre i crediti deteriorati

Dal report dell’associazione i crediti distressed sono scesi a 31,1 miliardi rispetto ai 31,6 di settembre. Tassi dei mutui immobiliari in discesa al 3,10 per cento. Diminuiscono i prestiti a imprese e famiglie a causa della debole congiuntura

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A novembre 2024 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 31,1 miliardi di euro rispetto ai 31,6 miliardi di settembre 2024. Lo ha rilevato l’ABI nel Bollettino mensile di gennaio.

Per la verità, confrontando l’ammontare dei crediti distressed dell’ultimo rapporto dell’ABI con quello del mese precedente – a ottobre il dato si attestava a 30,9 miliardi – si nota una leggera risalita. Ma si tratta di un effetto ottico. Il report dell’Associazione Bancaria Italiana è costruito sulla base dei dati ufficiali della Banca d’Italia fino ai due mesi precedenti all’ultima rilevazione, che invece è frutto di una stima della stessa ABI. Ciò che pertanto è avvenuto è stata una discesa delle sofferenze più lenta di quanto i banchieri avessero previsto.

Rispetto al loro livello massimo del 2015 (196,3 miliardi), i crediti deteriorati sono in calo di oltre 165 miliardi. Alla stessa data di novembre rappresentavano l’1,51% dei crediti totali. A settembre 2024 tale rapporto era l’1,52%.

Per il resto, il report dell’ABI disegna un quadro contrastante. Segnali positivi si possono cogliere nel settore dei mutui immobiliari, dove il tasso medio dei nuovi mutui è sceso a dicembre al 3,10%, dal 3,23% di novembre e dal 4,42% di un anno fa. È un dato coerente con quello comunicato lo stesso giorno dalla FABI, secondo cui negli ultimi sei mesi i prestiti per la casa sono aumentati di circa 4,3 miliardi di euro, in crescita dell’1% dai 420,8 miliardi di maggio ai 425,1 miliardi di novembre.

Sul fronte dei prestiti alle imprese, le ultime indicazioni sono invece negative. Se è vero – ha commentato Il Sole 24 Ore riferendo del report dell’ABI – che i tassi dei prestiti stanno scendendo per tutti, le erogazioni continuano a diminuire.

«Il calo dei volumi di credito» – osserva al riguardo il documento dell’associazione – «è conseguente al rallentamento della crescita economica, che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti». Nel dettaglio, è diminuito il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese (arrivato al 4,53% a dicembre 2024, dal 4,63% di novembre e dal 5,45% di dicembre 2023) e, in generale, il tasso medio sul totale dei prestiti (al 4,45% dal 4,55% del mese precedente). Ma allo stesso tempo le erogazioni non decollano: a dicembre 2024 i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dell’1,0% rispetto a un anno prima, in attenuazione rispetto al -1,8% del mese precedente.