Ripercussioni in Italia del fallimento della lussemburghese FWU Life

Coinvolti nella procedura di insolvenza 110mila risparmiatori della penisola

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Circa 110mila risparmiatori italiani sono con il fiato sospeso per il fallimento della compagnia vita lussemburghese FWU Life Insurance Lux. Per lunedì prossimo, l’Ivass, l’autorità di vigilanza sul mercato assicurativo, ha convocato una riunione con i rappresentanti delle principali associazioni dei consumatori allo scopo di fare il punto su una situazione che si presenta intricata.

FWU Life fa capo alla tedesca FWU, per la quale il tribunale di Monaco ha avviato la procedura di insolvenza all’inizio di dicembre. La compagnia è entrata in Italia operando in libera prestazione di servizi, ed è vigilata dall’autorità lussemburghese, il Commissariat aux Assurances (Caa). Lo scorso 21 gennaio quest’ultima ha informato il mercato del fallimento del piano di rientro avviato a luglio scorso per aumentarne la solvibilità, insieme alla nomina di un commissario di sorveglianza, Yann Baden.

Ora l’autorità di vigilanza del Lussemburgo ha presentato al tribunale la domanda per sciogliere e mettere in liquidazione coatta la compagnia. I riscatti dovrebbero essere al sicuro, ma sui tempi in cui si rivedranno questi soldi c’è invece incertezza totale.

FWU Life ha collocato in Italia, presso circa 100mila risparmiatori, polizze unit linked di modesto importo.

Secondo Repubblica, il taglio medio sarebbe di circa 7mila euro. Secondo MF, l’esposizione sarebbe ancora più modesta, considerando che le riserve costituite su quelle polizze sono di appena 300 milioni di euro.

Resta il fatto che le procedure di recupero delle somme investite già si annunciano laboriose. Attualmente i riscatti delle posizioni sono bloccati e occorrerà attendere l’esito delle procedure di liquidazione. Su tutto vigilerà l’autorità lussemburghese, responsabile anche per la protezione degli assicurati italiani.

Nel Granducato fanno tradizionalmente un gran vanto del cosiddetto «triangolo della sicurezza» esistente nel settore assicurativo. Si materializza con la firma di un accordo tripartito di deposito tra la compagnia di assicurazioni, la banca depositaria e l’autorità di controllo delle assicurazioni in Lussemburgo (il Commissariat aux Assurances).

Dunque, gli attivi a copertura delle riserve assicurative, sempreché siano stati calcolati correttamente, dovrebbero essere segregati e protetti dalla banca depositaria (Caceis Investor Services del gruppo Crédit Agricole).