Il listino azionario italiano torna ai livelli che aveva prima della crisi della finanza mondiale. La Borsa di Milano (+1,48%) ha chiuso la seduta di ieri in netto rialzo con l’indice Ftse Mib che si è attestato a 37.121 punti, recuperando la lunga stagione di perdita subita dal gennaio 2008, quando cominciarono ad essere avvertiti gli effetti della crisi dei mutui subprime. Un altro aspetto significativo della giornata è anche la riduzione dello spread tra Btp e Bund, sceso a 106 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,44%.
Nella riscossa del mercato azionario italiano, un ruolo centrale lo hanno le banche, che tradizionalmente rappresentano buona parte dell’indice Mib e che dall’inizio dell’anno sono in evidenza tra operazioni di consolidamento e risultati economici più che positivi.
Volano Banco Bpm (+4,9% a 8,96 euro), in vista dei conti e dell’aggiornamento del piano. La banca guidata da Giuseppe Castagna ha lanciato l’opa su Anima (+0,5% a 6,98 euro), mentre è destinataria dell’offerta di Unicredit (+3,54% a 46,21 euro). Acquisti anche su Bper (+4,4%), alla vigilia dei risultati. In luce Intesa (+3%), Mediolanum (+2,9%) e Popolare Sondrio (+4,1%), con le trimestrali già presentate. Tra i protagonisti del risiko bancario, sono in rialzo anche Mps (+1,4% a 6,39 euro), nel giorno dei conti e con l’offerta su Mediobanca (+3,2% a 16,37 euro). Bene anche Generali (+1,6%).