Bper lancia OPS su Popolare di Sondrio

Un’operazione da 4,32 miliardi in caso di integrale adesione all’offerta

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Gianni Franco Papa, amministratore delegato BPER

Non si arresta la “fame” di Opa nel settore bancario italiano. Dopo l’annuncio di offerte pubbliche tuttora in corso che coinvolgono a vario titolo BPM, Unicredit, MPS, Mediobanca e Anima, ieri è stata la volta di BPER a lanciare un’OPS sulla Popolare di Sondrio. Entrambe le banche sono partecipate da Unipol: la prima al 19,7% (24,77% potenziale) e la seconda al 19,9%.

I corsi di Borsa avevano presagito che qualcosa stava per accadere. La banca valtellinese da inizio anno a Piazza Affari si è rivalutata del 30%, in sei mesi del 47%; l’istituto modenese, invece, del 7,5% e in sei mesi del 44,8%. L’offerta di scambio totalitaria — spiega La Repubblica — prevede che vengano assegnate 1,45 azioni di nuova emissione dell’istituto modenese per ogni titolo di quello valtellinese. La valorizzazione delle azioni di quest’ultimo, si legge in una nota, ammonta a 9,527 euro, per un controvalore complessivo dell’offerta, in caso di integrale adesione, di 4,32 miliardi di euro. Il premio riconosciuto agli azionisti della Sondrio è pari al 6,6% sulla chiusura di Borsa.

Entro 20 giorni verrà presentato il prospetto dell’OPS in Consob, mentre il 18 aprile sarà convocata l’assemblea di BPER per votare l’aumento di capitale al servizio dell’OPS, che dovrà prima passare dalle autorizzazioni di rito.

«Questa operazione basata su logiche industriali rappresenta un’opportunità unica di creare un gruppo bancario leader in Italia, con due banche complementari che hanno modelli di business coerenti e che condividono gli stessi valori», ha commentato l’AD di BPER Gianni Franco Papa.

L’ex popolare emiliana intende «preservare il marchio» dell’istituto valtellinese «nelle aree storiche», riconoscendo che il brand di Popolare Sondrio è «parte integrante della forte identità territoriale dell’emittente, che vanta una lunga tradizione di vicinanza alle famiglie, alle imprese locali e alle comunità».

Tutto questo, secondo BPER, è in linea con quanto il gruppo ha dimostrato di «saper realizzare in precedenti operazioni», tra cui l’integrazione con Carige e Banca Monte di Lucca.

«Il nuovo gruppo», continua l’istituto emiliano, «sarà agevolato da un forte incremento della produttività derivante da fabbriche prodotto condivise, significativa creazione di valore per gli azionisti con un’elevata redditività (ROTE atteso prossimo al 15%) e una forte solidità patrimoniale (CET1 ratio atteso superiore al 15%), con un pay-out ratio medio del 75%, in significativo miglioramento per gli azionisti della Banca Popolare di Sondrio».

La redditività del gruppo bancario risultante dall’operazione dovrebbe beneficiare, per i proponenti dell’OPS, di sinergie di ricavo stimate a regime fino a 100 milioni per anno e di sinergie di costo fino a 190 milioni ante imposte per anno.

Proprio ieri, tra l’altro, le due banche hanno pubblicato i risultati relativi all’esercizio 2024, tutti in crescita. BPER ha realizzato un utile netto consolidato di 1.407 milioni, in crescita del 4,1%. In questo contesto — spiega la banca — la qualità del credito è stata confermata, in particolare l’NPE ratio che si attesta al 2,4% lordo (1,1% netto) e posiziona il gruppo tra i best in class del sistema bancario italiano. Il costo del credito si attesta a 36 p.b., in riduzione rispetto a fine 2023 (48 p.b.), e il livello di copertura dei crediti deteriorati risulta pari al 54,3%, in aumento rispetto alla fine dell’anno scorso (52,5%).

Quanto alla Popolare di Sondrio, l’utile netto si è attestato a 575 milioni (+24,7%). L’incidenza dei crediti deteriorati lordi, sintetizzata dall’indicatore NPL ratio lordo, si riduce al 2,9% dal 3,7% di dicembre 2023. Anche i tassi di copertura del credito deteriorato sono in ulteriore incremento rispetto a fine 2023, con un coverage ratio al 62,3% rispetto al 57,3% dell’anno precedente.