In Italia, la dinamica del credito resta negativa, sebbene emergano segnali di ripresa. Le banche sono caute nell’accordare finanziamenti per paura di dover poi gestire nuovi portafogli non performing. Ma, a giudizio della Banca d’Italia, pesa soprattutto la debolezza della domanda di prestiti per la buona redditività delle imprese e la fiacchezza degli investimenti. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo a Genova al congresso annuale dell’Assiom Forex. La contrazione del credito – ha spiegato – «richiede attenzione. Le imprese di piccole dimensioni continuano a registrare una maggiore e persistente contrazione degli impieghi; è tra esse, inoltre, che affiorano segnali di una possibile carenza di prestiti. In vista della ripresa dell’attività economica, queste aziende potrebbero dover ricorrere maggiormente ai finanziamenti esterni; sarà essenziale, in quella fase, che le banche assicurino l’accesso al credito alle aziende meritevoli».

Quanto alla qualità dei crediti, al momento non si registrano particolari criticità.
In una situazione che, rispetto all’emergenza pandemica, è ritornata alla normalità, occorre anche abbandonare il ricorso sistematico alla garanzia pubblica sui crediti. «È opportuno – ha aggiunto il Governatore – ridimensionare l’intervento pubblico e rivedere le condizioni e le modalità di concessione delle garanzie».
«Il flusso dei prestiti deteriorati – ha spiegato Panetta – si mantiene contenuto; l’aumento nel comparto delle imprese è attribuibile agli effetti del rialzo dei tassi negli anni scorsi, in linea con le previsioni formulate un anno fa».
L’industria bancaria attraversa una fase di grande mobilità, con diverse offerte di acquisto che stanno interessando un numero consistente di intermediari. Le operazioni annunciate «ridurrebbero il divario dimensionale tra i principali intermediari italiani e i concorrenti europei». Sebbene, in generale, nel settore bancario le grandi dimensioni «comportino sia vantaggi sia alcune criticità ben note, queste operazioni possono essere inquadrate in una prospettiva di integrazione e consolidamento del mercato europeo». Panetta, comunque, non si è pronunciato sull’esito delle operazioni in corso che – ha sottolineato – «è affidato alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti».
