Bankitalia: modesto rischio garanzie immobiliari nelle banche italiane

Un report indaga sulla congruità nei valori degli asset reali messi a tutela dei finanziamenti

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Il rischio che l’andamento del mercato immobiliare possa mettere a repentaglio le garanzie reali associate ai prestiti concessi dalle banche italiane è contenuto. Il valore di quelle viene aggiornato nel tempo sulla base dell’andamento del mercato del mattone, in modo da rispecchiarne l’effettiva consistenza. Sono le due conclusioni rassicuranti di uno studio della Banca d’Italia sulla «Valutazione delle garanzie bancarie per i prestiti immobiliari commerciali».

L’analisi ha riguardato le evidenze contenute in AnaCredit, un database armonizzato e granulare con informazioni dettagliate su un campione di prestiti bancari concessi a persone giuridiche per il periodo 2019-2023. A dicembre 2023, in particolare, l’importo dei prestiti garantiti da immobili concessi dalle banche italiane alle società non finanziarie (prestiti CRE) aveva raggiunto un ammontare di 68 miliardi di euro, 38 dei quali associati a uffici e locali commerciali.

I timori riguardavano il fatto che l’andamento negativo del mercato immobiliare commerciale (per effetto dello smart working e della congiuntura economica) avesse aumentato i fattori di rischio per le banche, che avevano accordato i loro prestiti confidando in quelle garanzie reali.

I risultati dell’analisi hanno indicato che gli istituti di credito tengono sotto controllo queste variabili. In particolare, il valore delle garanzie immobiliari per i prestiti CRE viene spesso aggiornato nel tempo. Anche se le rivalutazioni non sembrano del tutto in linea con le variazioni dei prezzi medi di mercato, le differenze sono comunque contenute. Più in dettaglio, tra il 2019 e il 2023, le rivalutazioni avrebbero interessato circa il 70% delle proprietà utilizzate come garanzia ogni anno, una quota relativamente alta nel confronto internazionale.

E, nello stesso periodo, oltre il 50% delle garanzie immobiliari ha subito variazioni di rivalutazione al ribasso. «I risultati delle simulazioni – è la conclusione del report – mostrano che i rischi per il sistema bancario italiano associati a diverse ipotesi, anche molto avverse, sull’andamento dei prezzi degli immobili sono generalmente contenuti. Infatti, l’aumento delle perdite attese sui prestiti CRE rimarrebbe moderato anche nel caso di un forte calo dei prezzi degli immobili (maggiore di quello osservato storicamente) e di un aumento significativo della probabilità di insolvenza delle imprese non finanziarie a cui sono stati concessi i prestiti CRE garantiti».