Il numero di fallimenti nelle aziende dell’Unione Europea è diminuito dello 0,7% nel quarto trimestre rispetto al trimestre precedente, secondo i dati Eurostat, riferiti da Noticias Financieras. Nello stesso periodo è aumentato anche il numero di registrazioni di aziende, in crescita del 2,6%.
I maggiori incrementi nelle registrazioni di nuove imprese nell’Unione Europea nel quarto trimestre, rispetto al trimestre precedente, si sono verificati nel settore dello stoccaggio e dei trasporti (+5,7%), seguito dall’industria (+3,5%) e dalla comunicazione e informazione (+2,3%). L’aumento è stato più contenuto nell’edilizia (+0,9%).
Per quanto riguarda i default, i settori più critici sono quelli delle attività sociali ed educative, dove il trend è in aumento del 17,7%. Negativo è anche l’andamento dell’industria, sebbene l’incremento sia più limitato (+1,6%). Sul fronte opposto, i fallimenti diminuiscono soprattutto nel settore della comunicazione e dell’informazione (-25,6%), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione (-12,2%) e da quelli dello stoccaggio e dei trasporti (-10,1%).
I dati Eurostat si confrontano con le previsioni diffuse nei giorni scorsi da S&P Global Ratings sui tassi di default delle imprese europee con rating di grado speculativo, riportate da Il Sole 24 Ore. Secondo l’agenzia di rating, l’indicatore dovrebbe scendere al 3,75% entro dicembre 2025, rispetto al 4,5% registrato a dicembre 2024. «Il tasso di default ha iniziato a diminuire nel quarto trimestre, ma rimane storicamente elevato, soprattutto a causa dell’aumento di scambi distressed e ristrutturazioni del debito», ha commentato Nick Kraemer di S&P Global Ratings Credit Research & Insights, ribadendo che «i trend di mercato di alto livello rimangono favorevoli, ma gli emittenti con rating ‘CCC’/’C’ devono ancora affrontare un accesso limitato al mercato primario e notevoli scadenze in sospeso». Inoltre, «i rischi per la crescita derivanti da potenziali misure tariffarie da parte degli Stati Uniti sono aumentati».