Le prospettive per il sistema bancario italiano «rimangono stabili» grazie in particolare «alla tenuta degli utili e al contesto operativo favorevole». È quanto si legge in un report di Moody’s Ratings, dove si stima che la crescita del PIL italiano «accelererà moderatamente nel 2025, sostenendo le condizioni operative delle banche». La redditività delle banche, quindi, «si stabilizzerà probabilmente nel 2025 dopo due anni di forte crescita, con una pressione sui margini d’interesse netti dovuta al calo dei tassi d’interesse che controbilancerà la crescita dei prestiti, l’aumento dei ricavi da commissioni, il controllo delle spese operative e i bassi accantonamenti per perdite su crediti».
Altro tema è quello delle sofferenze (NPL) che, prevede Moody’s, «rimarranno stabili, poiché i tassi più bassi rafforzeranno la capacità di rimborso delle piccole e medie imprese (PMI) e delle famiglie italiane». Sul fronte patrimoniale, «il capitale subirà un modesto deterioramento» con ampie distribuzioni di dividendi, buyback di azioni e attività di M&A che «supereranno la continua e forte generazione di capitale interno». Anche raccolta e liquidità «rimarranno solide», poiché gli istituti italiani hanno una base di depositi «ampia e stabile» e i rendimenti dei titoli sovrani più bassi «ridurranno marginalmente i loro costi di finanziamento sul mercato».
Tuttavia, sottolineano gli analisti, «le tensioni geopolitiche sono una fonte di rischio» per le prospettive, «comprese le implicazioni derivanti dalla potenziale applicazione di tariffe commerciali ai Paesi europei».
Nello stesso report, gli analisti dell’agenzia di rating hanno cambiato le prospettive per i settori bancari in Francia, Germania, Svezia, Belgio e Paesi Bassi da «negative» a «stabili», mantenendo stabili quelli, oltreché per l’Italia, di Spagna, Danimarca e Svizzera.