I commissari liquidatori di Veneto Banca hanno depositato la lista completa (e definitiva) dei creditori dell’ex popolare di Montebelluna. In tutto, sono 12.500 le posizioni ammesse al passivo. Tolte quelle privilegiate (ex dipendenti e coloro che vantavano garanzie ipotecarie e pignoratizie), a sorpresa i risparmiatori sono stati inseriti tra i creditori chirografari (ovvero coloro che possiedono pretese non garantite da privilegi, ipoteche o pegni) e non tra i postergati.
La decisione può assumere rilievo in sede civile, ma soprattutto in quella penale relativa al procedimento contro il revisore PricewaterhouseCoopers (chiamata come responsabile civile) incardinato a Roma e arrivato ormai alle battute finali. I giudici, con in mano il pronunciamento dei liquidatori (che stabilisce nel dettaglio le «perdite» di ogni creditore), potrebbero di conseguenza – fa presente un articolo de Il Gazzettino – decidere di liquidare direttamente le parti civili, evitando così il protrarsi del contenzioso in sede, appunto, civile.
«Non era per nulla scontato, per questo possiamo dirci soddisfatti» – ha affermato l’avvocato Sergio Calvetti, che da solo rappresenta circa 6mila risparmiatori, in pratica il 50% di quelli ammessi al passivo e il 10% dei 120mila totali, molti dei quali già indennizzati dal fondo FIR per centinaia di milioni. «Il fatto di essere stati inseriti come creditori chirografari apre nuovi scenari per i risparmiatori di Veneto Banca, soprattutto sul fronte della battaglia contro il revisore». Non sarà un percorso breve, ma il prossimo passo del tribunale di Treviso sarà quello di elargire i risarcimenti in base alle percentuali stabilite dai liquidatori – Alessandro Leproux, Giuliana Scognamiglio e Giuseppe Vidau – per il grado di pretesa degli aventi diritto. I calcoli sono tutt’altro che semplici in una liquidazione coatta che si trascina da quasi 8 anni.
