Nel 2024, le banche più grandi della UE e dello spazio economico europeo hanno riportato un ROE (return on equity) al 10,5%, con un aumento di dieci punti base rispetto al 2023. È quanto emerge dal rapporto del quarto trimestre dell’EBA, l’autorità bancaria europea, che disegna un quadro dell’industria del credito del continente sostanzialmente in salute. In particolare – riferisce Radiocor – il CET1 (common equity tier 1, rapporto tra il patrimonio della banca e la sua esposizione ad attività rischiose ponderate, come i mutui e i prestiti) è risultato stabile al 16%, un segno, dice l’EBA, «della forte capitalizzazione del settore». Le attività ponderate per il rischio sono aumentate di quasi l’1,1% a causa dell’ulteriore aumento nei rischi operativi e di credito. La qualità degli asset «resta stabile» con un calo dei non performing loans (NPL) dell’1,1% trimestre su trimestre per un ammontare di 375 miliardi di euro. Tutti i segmenti riportano una riduzione dei NPL, eccetto per i prestiti nel settore immobiliare commerciale che registrano un aumento marginale.
Il margine di interesse netto (differenza tra gli interessi guadagnati e gli interessi pagati su fondi passivi, come depositi e altri finanziamenti) è calato di un punto base all’1,66% su base trimestrale, diminuendo ulteriormente dal picco di 1,69% a marzo 2024. Nonostante il calo del reddito netto da interessi, il reddito totale delle grandi banche ha beneficiato, dice l’EBA, di un costante aumento del reddito originato da commissioni, aumentato da 6,1% trimestre su trimestre a 9,6% anno su anno.
Nel contesto europeo, le 12 banche italiane prese in considerazione dall’EBA hanno mostrato una maggiore redditività con un ROE che si è attestato al 14,7%.
