Nuovi segnali confermano lo scricchiolio dell’economia USA. Secondo un report di S&P Global Market Intelligence, il ritmo delle grandi aziende statunitensi che hanno presentato istanza di fallimento nei primi tre mesi di quest’anno è stato il più veloce degli ultimi 15 anni.
In particolare, un totale di 188 grandi aziende hanno presentato istanza di fallimento nel primo trimestre, un numero che viene subito dopo quello registrato nello stesso periodo del 2010, quando erano state 254. Nello stesso periodo dell’anno scorso erano state 139 le imprese che avevano presentato istanza di fallimento.
S&P ha affermato che, con la scadenza del debito, le aziende – soprattutto quelle con bilanci più deboli – «continuano ad affrontare difficoltà e devono rifinanziare a tassi di interesse superiori rispetto a quelli al momento dell’emissione».
I dati censiti da S&P includono società quotate in borsa o private con debito pubblico e un minimo di 2 milioni di dollari di attività o passività al momento della presentazione della domanda, oltre alle società private con almeno 10 milioni di dollari di attività o passività. Le società vengono rimosse dall’elenco se il loro totale di attività e passività non soddisfa più la soglia richiesta per l’inclusione.
Il report della società di rating si aggiunge ai dati ufficiali pubblicati nei giorni scorsi, relativi all’aumento delle società USA che hanno fatto ricorso al Chapter 11 per ristrutturare il proprio debito e business.