A che punto sono le sofferenze delle banche italiane dopo l’estate? Le sofferenze nette, intese cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, a settembre 2023 sono state 17,8 miliardi di euro (17,9 miliardi ad agosto). Si registra dunque un aumento rispetto a luglio quando il loro valore era di 16,5 miliardi di euro.
Il dato, se posto a confronto con il livello massimo (sempre di sofferenze nette) di 88,8 miliardi raggiunto nel novembre 2015 è più basso di 71,1 miliardi. È quanto emerge dal rapporto mensile Abi di novembre sul sistema bancario italiano che si avvale dei dati forniti da Banca d’Italia. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è all’1,05% a settembre 2023.
Ad ottobre 2023, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,6% rispetto a un anno prima, mentre a settembre 2023 avevano registrato un calo del 3,8%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 6,7% e quelli alle famiglie dello 0,9%.
“Il calo dei volumi di credito – fa notare l’Associazione bancaria italiana – è coerente con il rallentamento della crescita economica che deprime la domanda di prestiti.