Fitch Ratings ha rivisto l’Outlook sul Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di AMCO da “stabile” a “positivo”, confermando il rating a ‘BBB’. Questa decisione – spiega la società di rating – è stata presa in seguito alla revisione dell’Outlook del debito sovrano italiano. Fitch considera AMCO un’entità governativa italiana (GRE) e ne equipara il rating a quello sovrano, sottolineando il sostegno “praticamente certo” del governo italiano con un punteggio di supporto di 45 su 60.
AMCO – ricorda Fitch – svolge un ruolo centrale nella gestione delle esposizioni deteriorate in Italia, con una nuova strategia lanciata nel 2024 che mira a migliorare la gestione dei prestiti e a preservare la stabilità del settore bancario. Il Profilo di Credito Autonomo SCP “b+” di AMCO riflette rischi di leva finanziaria e di bilancio, ma beneficia di un ampio surplus di capitale e di un sostegno statale che facilitano l’esecuzione della sua strategia.
Rispetto ai gestori del debito del settore privato, il profilo di credito di AMCO – sottolinea ancora l’agenzia di rating – presenta un rischio di esecuzione maggiore a causa dell’elevata concentrazione del portafoglio da parte dell’originator, dell’elevata dipendenza da partner di outsourcing per i portafogli di servizi e di standard di sottoscrizione non completamente commerciali. Tuttavia, costi di finanziamento sostanzialmente inferiori rispetto ai peer privati e la sua associazione con il governo italiano facilitano l’esecuzione della strategia.
AMCO – ricorda il report – ha svalutato i portafogli di prestiti nel suo bilancio di altri 448 milioni di euro nel 2023 (1 miliardo di euro cumulativo in tre anni). «Riteniamo improbabili ulteriori perdite da attività esistenti poiché la sua nuova strategia riduce il rischio di bilancio. Le riscossioni sono migliorate al 4,7% dell’AuM medio nel 2023 (4,4% nel 2022, 4,1% nel 2021), poiché è passata a un approccio più proattivo alle riscossioni». Il rapporto debito lordo/EBITDA più riscossioni proprie è sceso a 3,0x e debito lordo/patrimonio netto tangibile a 1,7x, rispettivamente da 5,7x e 1,7x a fine 2022. «Ci aspettiamo – conclude Fitch – che il debito netto diventi negativo a fine 2026, con rimborsi completi di tutte le obbligazioni entro fine 2028».