Nel 2024, il 29% degli incassi di Amco nel segmento NPL è stato realizzato attraverso una “gestione collaborativa”, cioè ricorrendo ad accordi stragiudiziali. È un aspetto peculiare della sostenibilità nella gestione dei crediti del gruppo pubblico, che ieri ha svolto l’assemblea degli azionisti con la conferma – informa una nota della società – dei dati finanziari già comunicati al mercato.

In contemporanea, è stato pubblicato anche il report di sostenibilità del gruppo, redatto su base volontaria e che ancora non incorpora i precetti della direttiva europea CSRD sui rendiconti di sostenibilità. Il debutto di quei report sarebbe dovuto avvenire con l’esercizio del prossimo anno, secondo il timing originario della direttiva. Tuttavia, il nuovo pacchetto Omnibus annunciato recentemente dalla Commissione europea, con l’ammodernamento degli impegni ESG delle imprese del continente, rende “ragionevole prospettare un possibile rinvio del first time adoption di Amco” – fa presente il report della società – al bilancio al 31 dicembre 2027.
La sostenibilità di Amco nel recupero dei crediti difficili che ottiene in gestione – un portafoglio complessivo di 32,2 miliardi nel 2024 – si sviluppa attraverso cinque direttrici di marcia:
- adottare un approccio proattivo nell’attività di recupero;
- integrare i criteri ESG nel processo di gestione del credito e dei rischi;
- migliorare la customer journey del cliente debitore;
- contribuire all’educazione finanziaria delle imprese;
- migliorare la classe energetica degli immobili di proprietà.
In questo contesto assume particolare rilievo la percentuale degli incassi che la società ottiene dal suo portafoglio di crediti attraverso accordi stragiudiziali, rispetto a quelli ricavati per effetto di procedure esecutive. Ebbene, dalla tabella inclusa nel report di sostenibilità del gruppo si evince che, negli ultimi anni, la percentuale di incassi realizzati attraverso una “gestione collaborativa” si è ridotta, passando dal 52% del 2021 al 29% dell’anno passato.
Il report non ne fa cenno, ma è presumibile che la maggiore quota dei recuperi di crediti ottenuti con procedure giudiziali nei portafogli NPL abbia a che vedere con la fine delle moratorie sulle esecuzioni coatte decise al tempo della pandemia e con il progressivo rallentamento nell’afflusso di crediti difficili nel portafoglio della società, in linea con il trend del mercato. Si può infatti immaginare che gli accordi stragiudiziali si realizzino nella prima fase di acquisizione dei crediti difficili, e che le procedure giudiziali si sviluppino in un secondo momento.
Anche nel 2024, Amco è riuscita comunque a centrare il target del 22% che si era posta nella gestione collaborativa dei crediti NPL.
Una percentuale molto elevata (e stabile nel tempo) di incassi da crediti UTP, pari al 94% nel 2024, è stata ottenuta attraverso accordi stragiudiziali. E nel complesso, oltre la metà (il 56%) degli incassi ottenuti nel 2024 da PMI e privati è stata realizzata con una gestione collaborativa.
Per quanto riguarda infine la classe energetica degli immobili di proprietà di Amco forniti di certificazione APE (Attestazione di Prestazione Energetica), l’80% risulta in possesso di una delle tre migliori classi energetiche (A4, A1 o B).