Amministrazione straordinaria: il governo approva la riforma

Verranno superate le soglie dimensionali della Prodi-bis e del decreto Marzano. In arrivo novità anche nella composizione negoziata della crisi

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Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), Adolfo Urso, un disegno di legge delega sulla riforma delle amministrazioni straordinarie e degli enti cooperativi e mutualistici. Lo ha comunicato il MIMIT, spiegando che si tratta di un provvedimento che, da un lato, semplifica la disciplina dell’amministrazione straordinaria e ne rende più efficiente la gestione e, dall’altro, aggiorna il quadro legislativo per gli enti cooperativi e mutualistici, adattandolo alle nuove dinamiche dell’attuale contesto economico e sociale.

I primi tre articoli del disegno di legge riguardano la disciplina della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Va in archivio il doppio binario costituito dal decreto Prodi-bis (Dlgs 270/1999) e dal decreto Marzano (Dl 347/2003), eliminando la “doppia soglia quantitativa” attualmente prevista da questi due testi (200 lavoratori dal primo, 500 dal secondo).

Il nuovo Dlgs, che dovrà essere emanato dal MIMIT di concerto con il ministro della Giustizia entro un anno dall’entrata in vigore della legge, dovrà consentire l’accesso all’amministrazione straordinaria alle imprese in cui, in forma singola o di gruppo, siano occupati almeno 200 lavoratori subordinati, compresi quelli in CIG, da almeno un anno e che mostrino debiti non inferiori ai due terzi tanto del totale dell’attivo dello stato patrimoniale quanto dei ricavi dell’ultimo esercizio.

Nell’esercitare la delega, il Governo dovrà attenersi a 25 criteri direttivi. Tra questi, l’individuazione di modalità di remunerazione dei commissari nel rispetto del limite di 240.000 euro annui lordi, previsto per i dirigenti delle società pubbliche, con la possibilità di derogare solo per le procedure particolarmente complesse o in base ai risultati di gestione conseguiti. Saranno inoltre fissati limiti agli incarichi multipli commissari-consulenti.

Per le imprese che superano le soglie fissate, si prevede un procedimento basato sul modello Marzano, qualora l’istanza di accesso all’amministrazione straordinaria venga presentata dall’imprenditore. In particolare, il MIMIT potrà adottare immediatamente il provvedimento di apertura della procedura, qualora risultino percorribili prospettive di risanamento.

L’articolo 2 del Ddl – spiega Il Sole 24 Ore – interviene sulla composizione negoziata della crisi d’impresa, attualmente gestita dalle camere di commercio. Il ministero intende avere un ruolo più attivo, prevedendo che nell’elenco degli esperti sia inserita una sezione dedicata alle crisi delle grandi imprese e delle imprese strategiche. Inoltre, il MIMIT avrà due membri nella commissione di nomina, e l’esperto prescelto dovrà informare il ministero sull’andamento della composizione negoziata.

«Con questa legge» – ha commentato Urso, che nei giorni precedenti aveva preannunciato l’imminente presentazione del Ddl (vedi Be Bankers del 19 marzo) – «noi renderemo più efficiente il sistema di gestione dell’amministrazione straordinaria, mettiamo un limite ai compensi dei commissari straordinari, che non può superare il compenso per un amministratore pubblico, o meglio un dipendente, cioè di 240 mila euro. Quando siamo giunti al governo, abbiamo trovato 110 gruppi per circa 400 imprese in amministrazione straordinaria, delle quali solo 9 con attività. Per il resto, parliamo di centinaia di imprese in amministrazione straordinaria, per lo più in fase liquidatoria da 10, 15, 20, 25 anni. Per quanto riguarda anche la conclusione di queste procedure ultra-decennali, entro fine anno trasferiremo a Fintecna tutti i gruppi con almeno dieci anni di anzianità in liquidazione, per concentrarci ovviamente su quelli che sono le attività produttive reali ancora rimaste».