Aste immobiliari in calo: nel 2023 pubblicati circa 150mila avvisi. Nel 2022 erano 186mila

I dati di “Cherry Brick”, l’Osservatorio sull’andamento delle aste immobiliari. Il valore di base d’asta medio a livello nazionale si assesta a circa 180.000 euro

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Nel corso dell’anno 2023 sono state oltre 150.000 le aste pubblicate in Italia (-19% rispetto alle circa 186.000 al 31 dicembre 2022), per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 20,8 miliardi di euro (-29% rispetto ai 29,4 miliardi al 31 dicembre 2022). Lo evidenzia l’Osservatorio ”Cherry Brick”, servizio sviluppato da Cherry srl che monitora le opportunità di investimento tra gli immobili all’asta.

Le aste del 2023

Nel 2023 sono stati pubblicati oltre 150.000 nuovi avvisi d’asta così suddivisi: il 54% in riferimento ad immobili ad uso residenziale (pari ad un totale di 81.547 aste sopravvenute), il 20% ad immobili ad uso commerciale (29.394) e solo il 4% ad immobili ad uso industriale (5.339), mentre un 22% è composto da “altre” categorie immobiliari (33.764). Non rilevante, invece, l’ambito degli impianti sportivi con il solo 0,1% del totale (207).

Guardando a livello regionale, il 13% del totale delle aste pubblicate è in Lombardia (per un totale di 20.212 nuovi avvisi, -22% sui 25.911 del 2022), il 12% in Sicilia (17.317) ed un ulteriore 10% nel Lazio (15.499). Fanalino di coda lo 0,2% della Valle d’Aosta (287). A livello macro territoriale la maggior concentrazione è nel Centro Italia (27%), seguito da Sud (24%), Nord-Ovest (21%), Isole (16%) e Nord-Est (12%).

Tra le grandi città, invece, Roma si conferma prima in Italia per numero di aste censite (4.101, -15% rispetto alle 4.802 del 2022), seguita da Napoli (1.072, -30%) e Catania (1.016, -23%). A livello provinciale la Città Metropolitana di Roma guida la classifica con 9.974 aste pubblicate (pari al 7% del totale nazionale), seguita da Perugia e da Cosenza rispettivamente con 4.321 e 3.814.

Infine, a livello di tribunali, con un dato di 5.484 quello di Roma continua ad essere il primo in cui sono state pubblicate il maggior numero di nuove aste(pari al 4% del totale nazionale, -13% rispetto al 31 dicembre 2022 con 6.278). Seguono quelli di Brescia (3.585), Cagliari (3.360) e Milano (3.336).

180.000 euro di base d’asta

Analizzando la base d’asta media nazionale delle vendite svoltesi nel 2023 questa ammonta a circa 180.000 euro (-12% rispetto ai 205.000 euro al 31 dicembre 2022). Dalle singole categorie allo studio emerge come nell’anno la base d’asta media sia calata rispetto al 2022 in relazione sia agli immobili commerciali, che si assestano a 191.000 euro per un -41% rispetto ai 323.000 euro del 2022, che agli immobili residenziali che registrano un valore di 132.000 euro per un -10% rispetto ai 147.000 euro del 2022. In controtendenza, invece, gli immobili industriali il cui valore di riferimento è pari a 697.000 euro per un +4% rispetto ai 667.000 euro del 2022, così come gli impianti sportivi la cui base d’asta mediarisulta essere pari a 917.000 euro per un +71% rispetto ai 536.000 euro del 2022.

In relazione alle regioni, il Trentino-Alto Adige risulta in testa tra le zone nelle quali sono localizzati i lotti il cui valore medio di base d’asta su scala nazionale è stato mediamente più alto con un complessivodi 265.000 euro (a differenza dei 241.000 euro al 31 dicembre 2022, +10%). Seguono l’Emilia-Romagna (253.000 euro, +28%), la Toscana (221.000, +1%) ed il Lazio (220.000 euro, -26%). Nelle ultime posizioni il Molise (105.000 euro, -20%) e la Calabria (116.000, -12%).

In merito poi al valore della somma di base d’asta complessiva a livello regionale, la Lombardia al termine dell’anno 2023 si assesta su un complessivo di 3,3 miliardi di euro (-3% sullo stesso periodo 2022 che registrava un valore di 3,4 miliardi), seguita dal Lazio con 2,7 miliardi ed Emilia-Romagna e Toscana con 1,9 miliardi, mentre a livello provinciale la Città Metropolitana di Roma risulta prima con un valore di 2,1 miliardi di euro (-34% sul 2022 che registrava 3,2 miliardi), seguita a notevole distanza da Perugia e Milano rispettivamente con 652 e 602 milioni di euro.

Per quanto attiene alle modalità d’asta, la “asincrona telematica” e “la sincrona mista” (rispettivamente nel 34% e nel 32% dei casi) vengono preferite alla tipologia “presso il venditore” (27%) o “sincrona telematica” (7%).

Fonte: ufficio stampa Cherry Brick