Banca Ifis rafforza il proprio impegno per la tutela e valorizzazione dell’arte accogliendo l’appello del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, per restaurare il murale “Il bambino migrante” di Banksy a Venezia: è una delle due opere di Banksy presenti in Italia ed è stato realizzato dall’artista su una parete nelle vicinanze di Campo San Pantalon nel Sestiere Dorsoduro a Venezia, nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2019. Il murale dell’artista inglese, uno dei maggiori esponenti della street art, si sta deteriorando per l’umidità, l’acqua alta e la salsedine.
“Così come Banksy ha creato un linguaggio nuovo – ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis – un linguaggio che arriva dritto al cuore e alla mente dei ragazzi e di tutti noi, con metafore sul mondo in cui viviamo che sono forti e spiazzanti, attraverso l’espressione di questa arte straordinaria su suolo pubblico, noi abbiamo la responsabilità nella collaborazione tra istituzioni pubbliche e private di conservare arte e cultura a Venezia”
“La cultura è in grado di unire passato e futuro – ha continuato – creando un ponte che vive nel nostro presente. Questo ponte su Banksy, oggi, lo mettiamo noi di Banca Ifis. L’intervento di conservazione e di restauro di un’opera d’arte pubblica, così importante a livello mondiale, diventa ancor più importante per la conservazione del contenuto di comunicazione che l’artista vuole veicolare attraverso la propria opera d’arte”.
“A segnalarmi la fragilità del murales sono stati il sindaco di Venezia e il presidente della Regione Veneto. Mi sono attivato subito e ho ottenuto la disponibilità di una banca che coprirà le spese. Non ci interessa se l’opera abbia o no più di settant’anni, né se l’autore sia vivo e neppure se ci dia il consenso al restauro, dal momento che, tra l’altro, il murales è stato realizzato ‘illegalmente’. Mi assumo io la responsabilità dell’intervento avendo la delega sull’arte contemporanea, ed è mio compito tutelarla” ha dichiarato il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi.
Fonte: ufficio stampa Banca Ifis