“Nell’area euro assistiamo ad aumenti di fallimenti, crediti deteriorati e ritardi dei pagamenti. Dobbiamo stare molto attenti per assicurare che il sistema bancario sia sufficientemente resiliente”. A dirlo è Claudia Buch, presidente della Vigilanza bancaria Bce in un’intervista al Financial Times. Le banche, come aveva già messo in guardia a febbraio, si devono preparare al peggioramento del quadro macroeconomico.
“È difficile fare previsioni – ha risposto alla testata economica – ma penso che probabilmente vedremo più crediti deteriorati. Stiamo già assistendo ad un aumento delle inadempienze, dei prestiti sottoperformanti e degli arretrati a cui stiamo prestando molta attenzione. Dobbiamo essere molto vigili e anche assicurarci che il sistema sia sufficientemente resiliente. L’aumento dei prestiti in sofferenza, a suo dire, è in parte dovuto ai tassi di interesse più elevati.
Tuttavia riguardo alla posizione patrimoniale degli istituti di credito Buch è ottimista: “Le banche europee sono in una buona posizione in termini di livelli di capitale. Ora disponiamo di buoni livelli di resilienza nel sistema grazie riforme post-crisi finanziaria globale”. Tuttavia le banche devono confrontarsi ora con nuovi rischi: “Le banche devono fare i conti con un nuovo contesto macrofinanziario. C’è bisogno di un cambiamento strutturale nelle nostre economie, che inevitabilmente si manifesterà nei bilanci delle banche perché sono un’immagine speculare dell’economia reale sottostante”.
La presidente tuttavia ha evidenziato le difficoltà di prevedere i rischi futuri: “La maggior parte dei modelli di rischio utilizzati dalle banche – ha aggiunto – non ci forniscono informazioni su come i rischi si evolveranno in futuro, perché sono basati sul passato. Stiamo uscendo da un periodo in cui abbiamo avuto una crescita relativamente stabile. I recenti shock non hanno influito così tanto sui bilanci delle banche grazie al sostegno fiscale”.
Banche e AI
Nel corso dell’intervista Claudia Buch si è soffermata anche sull’intelligenza artificiale. La Bce sta usando l’AI per “ridurre i compiti di routine e sollevare colleghi altamente qualificati da cose che una macchina potrebbe fare meglio in termini di semplice analisi o ricerca di testo”. Ad esempio “quando ci prepariamo per le valutazioni di professionalità e onorabilità e dobbiamo esaminare ciascuna domanda e ci sono molte informazioni molto dettagliate da parte dei potenziali membri del consiglio di amministrazione delle banche”.
Anche le varie banche usano l’AI – ha chiarito la presidente – ad esempio per elaborare le richieste di file di credito. Si tratta, a suo avviso, di un uso efficiente. A patto che “questi dati non contengano errori, in modo che non possano esserci giudizi discriminatori”.