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sul cliente è ritenuto inferiore rispetto al costo di raccogliere, sistematizzare e integrare nel modello di credit scoring informazioni tradi- zionalmente non utilizzate. Nel 2009 l’ANIA promosse un’indagine sul ricorso alle assicurazioni da parte su un cam- pione di 2.295 imprese fino a 250 addetti. Sulla base di quelle informazioni, Guiso e Schivardi (2010) evidenziarono che “Al crescere del grado di copertura assicurativa (misurata in termini di numero rischi assicu- rati) diminuisce il costo del debito bancario, si riduce la probabilità di essere razionati, aumentano il numero di banche con cui si intrattengono rapporti e diminuisce la quota di debito verso la banca principale” e ipotiz- zarono, sulla base di stime econometriche, che le banche utilizzando inmodo non siste- matico le informazioni sul grado di copertura assicurativa dei loro clienti, ne sottostimano l’utilità nel formulare il giudizio sul merito di credito dell’impresa. Per questo motivo ANIA avviò una nuova indagine con le com- pagnie per censire tutte le garanzie attivate nel triennio 2008-10 dalla PMI e costruì un indicatore quantitativo del grado di copertura assicurativa delle PMI (GCA), differenziato per settore di attività e altre caratteristiche. Questo indicatoreGCA fuutilizzato nello stu- dio ANIA-CERVED (2014) mettendo “in luce l’esistenza di una relazione statistica, non strettamente lineare, tra l’estensione delle coperture assicurative ed il rischio di credito stimato sulla base del modello interno di Cer- ved e osservato sulla base dei tassi di insol- venza breve termine (a 12 mesi)”. Lo studio segnalava che delle particolari configurazioni di alcunevariabili assicurative (ilmancato rin- novo, la presenza/assenza ed il numero delle garanzie presenti) potevano essere adottate oltre al GCA come parametri per affinare l’ac- curatezza deimodelli predittivi e, soprattutto, chemaggiore attenzione andava prestata alla relazione tra la propensione alla copertura as- sicurativa su più periodi e la sopravvivenza dell’impresa in una prospettiva di più lungo termine (non solo a distanza di 1 anno). Da quello che sappiamo – in linea con l’evi- denza citata dal Governatore – le coperture assicurative sono state utilizzate dal sistema bancario in maniera sporadica nella valu- tazione creditizia, per lo più aggiungendo l’informazione nella valutazione qualitativa dell’analista, senza utilizzarla direttamente nel modello di credit scoring . Solo di recente alcune banche hanno progettato d’inserire (o lo hanno fatto) nel loro modello di rating informazioni sulle coperture assicurative a tutela del rischio d’impresa. Il rinnovato interesse alla relazione tra co- perture assicurative e qualità del credito deriva direttamente dall’accresciuta consa- pevolezza delle Autorità di vigilanza e degli intermediari finanziari sui rischi derivanti dal cambiamento climatico che determina una più elevata frequenza e maggiore intensità degli eventi catastrofici. I risultati dello stress test BCE presentati nell’estate 2022mostrano che, per le 41 ban- che significative partecipanti all’esercizio, gli interessi pagati da imprese appartenenti alle 22 industrie con le maggiori emissioni di GHG rappresentano oltre il 60%del totale del reddito d’interesse. L’entità dei rischi cli- matici nei bilanci bancari dipenderà quindi dai piani di transizione delle controparti di questi settori ad alta emissione. Inoltre, le banche significative sono esposte, in misu- ra variabile, alla materializzazione di rischi fisici acuti in Europa, come siccità e ondate di calore e rischio d’inondazione. In defini- tiva, per lo scenario di rischio di transizione disordinata a breve termine di tre anni e i due scenari di rischio fisico (rischio di alluvioni e rischio di siccità e calore), le perdite combi- nate di credito e di mercato per le 41 banche ammontano a circa 70 miliardi di euro: que- sto dato, tuttavia, secondo la BCE sottostima significativamente il rischio effettivo. Le coperture assicurative non sono, ovvia- mente, utili per attenuare gli effetti del rischio di transizione, ma certamente possono aiuta- re a gestire il rischio fisico. “Analisi effettuate 14 B E | B AN K E R S
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