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in Banca d’Italia – aggiungeva il Governato- re Visco qualche settimana fa all’Assemblea dell’ABI – stimano che nel nostro paese circa un quarto dei prestiti alle imprese non finan- ziarie è rivolto ad aziende localizzate in pro- vince ad alto rischio di calamità naturali. Di questi, il 58 per cento è coperto da garanzie, che tuttavia potrebbero a loro volta essere esposte allo stesso rischio dei finanziamenti; la quota di copertura si riduce al 38 per cento se si considerano le sole garanzie personali.” Peraltro, Mark Carney, ex Governatore della Bank of England (2015) aveva con lucidi- tà identificato la cosiddetta “tragedy of the horizon” , ossia il problema che gli impatti catastrofici del cambiamento climatico si verificheranno al di là dei tipici orizzonti de- cisionali del ciclo economico, del ciclo della politica monetaria delle banche centrali; del ciclo politico. Tipicamente, il primo ha un orizzonte temporale di tre-cinque anni; il secondo di due o tre anni (il ciclo del credito può arrivare a dieci anni); il terzo ha la durata di una legislatura. La stessa industria (ri)assi- curativa reagisce all’aumento dei sinistri per danni ambientali con un aumento dei premi assicurativi, oppure con l’esclusione dalla copertura assicurativa d’immobili nelle aree più rischiose, dimostrando che il mercato, da solo, non è unmeccanismo che puòprotegge- re dai danni fisici. Per questo servono schemi di partnership pubblico-privato. ANIA, nell’ambito della sua partecipazione al Progetto GRINS che ha vinto uno dei ban- di finanziati dal PNRR, ha avviato una nuo- va ricerca sul grado di copertura delle PMI che, oltre a replicare gli indicatori calcolati a dieci anni fa, si concentrerà sull’esposi- zione al cambiamento climatico delle PMI italiane. Sappiamo da dati aggregati pubbli- cati nell’Assicurazione Italiana (ANIA, 2023) che nel 2022 l’estensione al terremoto e alle alluvioni viene stipulata da quasi la totalità delle imprese grandi, da circa i due terzi delle impresemedie, da un quarto di quelle piccole e da una percentuale molto limitata per le imprese micro (6% per il terremoto e solo il 2% per le alluvioni). Con la nuova ricerca Collaboreremo con i centri di ricerca della Fondazione GRINS, con le Autorità, in pri- mo luogo il MEF, la Banca d’Italia e l’IVASS per comprendere, anche da un punto di vista operativo, cosa sia possibile fare per rafforza- re la stabilità finanziaria e la resilienza delle piccole e medie imprese italiane nell’era che il segretario generale dell’OnuAntonioGuter- res ha definito, sulla base delle temperature da record di luglio, “di ebollizione globale”. saremo in grado di capire meglio come la localizzazione degli stabilimenti, le specifi- cità economiche e creditizie interagiscono nelle decisioni assicurative dell’impresa. B E | B AN K E R S 15 Per approfondire Si veda ad esempio, Banca Intesa.

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