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L ’industria italiana del credit servi- cing sta attraversando un periodo di significativi cambiamenti, in reazione ad una serie di fattori di mercato, strutturali e regolamentari. Tra questi cambiamenti si rilevano di par- ticolare rilevanza: la riduzione dei volumi di NPE transati sul primario 1 , l’innovazione tecnologica, il consolidamento di normati- ve tese a favorire la liquidità del mercato e il controllo degli operatori, le conseguenze dell’applicazione di misure governative di sostegno all’economia. 1 L’NPE ratio del sistema bancario italiano è ormai stabilmente (da oltre 18 mesi) al di sotto del 3%, sostanzialmente in linea con la media europea – fonte: data.ecb.europa. eu/data/datasets. In un contesto in cui lo stock di NPE italia- ni, pur avendo cambiato titolarità in modo significativo, rimane comunque stabilmente al di sopra dei €300mld, le iniziative adottate dagli operatori per reagire a queste dinami- che hanno riguardato interventi sia di natura straordinaria, come testimoniano le recenti operazioni di M&A, sia di ricerca di nuove aree di business, attraverso l’ampliamento nella gamma di servizi offerti a supportodelle attività di banche e investitori e nella coper- tura di gestione di nuove asset class (tra cui ad esempio gli stage 2 e gli stage 1). Tali iniziative riflettono l’ambizione di conso- lidare la leadership nel settore concentrando le masse in gestione, e al tempo stesso di so- stenere i margini reddituali, questi ultimi in graduale livellamento verso i valori dei paesi europei più maturi. Si registra inoltre una tendenza da parte dei servicer a rifocalizzarsi su tipologie di opera- tività più capital light, in parte conseguenza di un marginale riciclo degli investitori sul mercato. S CENAR I O #NPEManagement #InnovazioneFinanziaria #TecnologiaFinanziaria Davide Fiore, Investment Director Intrum Italy - Andrea Tresoldi, Manager Markets Servicing Intrum Italy LE CAPACITÀ DI ANALISI VENGONO AMPLIATE ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI PIATTAFORME IN GRADO DI ELABORARE ED INTEGRARE, IN TEMPI BREVI, INGENTI MASSE DI DATI PUBBLICI E NON. In particolare, con riferimento all’offerta di nuovi servizi e alla copertura di nuove asset class, le tendenze in atto riguardano: · il tentativo di colmare quegli spazi che si potrebbero crearemanmano che il sistema bancarioprocede nel percorsodi ottimizza- zione e snellimento delle proprie strutture organizzative, coinvolte, in particolare, nello svolgimento di servizi ancillari, e nella focalizzazione su attività e prodotti a maggior valore aggiunto e/o a forte con- notazione di compliance regolamentare. Tale inserimento sfrutta la maggior flessi- bilità dei servicer nell’adozione di nuove soluzioni tecnologiche e negli interventi di ottimizzazione dei processi operativi; · la proposta di interventi che correggo- no, migliorano o integrano la qualità e la consistenza dei dati e delle informazioni riferite ai portafogli di attivi, spesso rese fragili dalle continuemodifiche,migrazioni e stratificazioni di piattaforme e sistemi informativi; · l’offerta di competenze specifiche che inte- grano quelle tradizionali e che permettono ai creditori di rafforzare il proprio presidio su segmenti di mercato o porzioni di por- tafogli che richiedono alta specializzazione e conoscenze tecniche evolute ed aggior- nate; · l’ampliamento del ricorso a strumenti al- ternativi al credito bancario (i.e. il private capital) per sostenere, da un punto di vista finanziario, operativo e industriale, fasce di clientela (performing e sub-performing) che per motivi diversi rimangono ai mar- gini dei radar degli interventi di lending tradizionale. B E | B AN K E R S 23

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