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Rilevano altresì ai fini della classificazione a Stage 2 la presenza di uno scaduto che – ferme restando le soglie di significatività identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni o, per lamaggior parte degli intermediari, la presenza di misure di forbea- rance (tolleranza) . Ciò è in linea con le aspet- tative, in quanto la forbearance è associata alle difficoltà finanziarie del debitore, status di normanon compatibile con la permanenza in Stage 1. L’attivazione di una misura di for- bearance implica, inoltre, una permanenza di almeno 24mesi (c.d. probation period ) del credito a Stage 2. Infine, sono considerati – ai fini del passaggio tra “stage” – anche alcuni degli indicatori dei sistemi di monitoraggio del credito delle banche (sistemi di “ early warning ”) che, in caso di segnali di rischio- sità elevata, suggeriscono un perimetro di controparti potenzialmente più rischiose, da classificare a Stage 2. Stando alle statistiche dell’EBA e della ECB da fine 2018 (anno di entrata in vigore del principio contabile IFRS 9) la percentuale dei crediti in Stage 2 sul totale crediti delle banche in Europa è passata dal 7,4%al 9,7% con un incremento del 31%. Lo scoppio della pandemia daCovid-19prima, con le ripercus- sioni in termini di aumento dell’incertezza del contesto di riferimento e della volatilità sui mercati finanziari, la profonda recessio- ne dovuta alle limitazioni nello svolgimento delle attività commerciali, unitamente poi ad una elevata inflazione, politicamonetaria re- strittiva della Bce con conseguente aumento dei tassi di interesse e rallentamento dell’e- conomia causati dallo scoppio del conflitto bellico russo-ucraino, sono state le principali cause di tale incremento. A luglio 2024, laBCEha pubblicato il risultato di una indagine condotta su 51 banche – circa la metà delle banche sotto supervisione di- retta – relativa alla valutazione di sei “ novel risks ” ed i criteri di misurazione delle per- dite potenziali provenienti da questi rischi nonché il loro impatto sulla classificazione a Stage 2 e Stage 3. Tali rischi riguardano: approvvigionamento energetico, scarsa resi- lienza della supply chain in generale, rischi geopolitici, tassi di interesse elevati, alta in- flazione, rischi ambientali “ IFRS 9 overlays andmodel improvements for novel risks ”. La maggior parte delle banche non sono in grado di catturare questi “nuovi rischi” all’interno dei propri modelli statistici a causa di dati insufficienti nelle serie storiche. Le banche, quindi, utilizzano attualmente il ricorso al metododei “ macro-overlay ”, ovveroprocedo- no ad effettuare un aggiustamento “ post-mo- del ” andando ad alterare i parametri di rischio (ad esempio la probabilità di default ) incor- porando informazioni macroeconomiche forward-looking . Tuttavia, questi modelli di “ macro-overlay ” sono stati progettati prima del 2018 per prepararsi all’introduzione dell’IFRS 9. Per definizione, tali modelli non sono sensibili ai nuovi rischi e non sono in grado di dif- ferenziare gli impatti settoriali per ciascun “nuovo rischio”. Questo approccio ignora la natura non lineare del rischio e delle perdite di credito attese, sottostimando così siste- maticamente l’impatto medio e la staging allocation . Sulla base dei risultati di questo esercizio, la BCE ha deciso di intervenire prontamente per spingere le banche più ca- renti a misurare meglio questi rischi, per i quali non esistono dati statistici storici affidabili. A fine 2023 l’Italia ha registrato crediti classificati in Stage 2 per = € 174mld... Valori di GBV in €/mld Francia Germania Italia Spagna Europa 1.413 Incidenza St2 su bonis Coverage Stage 2 170 174 241 461 9,4% 3,8% 11,5% 2,0% 11,5% 4,8% 7,2% 5,5% 9,7% 3,6% Fonte: Banca Centrale Europea – Supervisory Banking Statistics for significant Institutions. 50 B E | B AN K E R S

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