BeBankers
A ll’indomani dell’insediamentodel nuovo Parlamento Europeo, con la rielezione di Ursula von der Leyen alla Presidenza e, di fatto, la conferma della linea politica attuale, il Pre- sidente di Confindustria, Emanuele Orsini, si è detto preoccupato della centralità del Green Deal perché, ha fatto presente, la decarbo- nizzazione costerà solo all’Italia oltre 1.100 miliardi di euro nel prossimo decennio. Se da un lato la transizione energetica è entrata a far partedell’agendapoliticadall’altro latosull’ar- gomento è calata una progressiva cautela, in singoli paesi, da parte di chi prende le deci- sioni politiche ed imprenditoriali.Non si tratta necessariamente di un passo indietro rispetto alla centralità del tema, ma di valutazioni più ponderate circa i modi, i tempi e soprattutto i costi della transizione energetica. Valutazioni intorno alle quali si è acceso un dibattito che ha visto contrapposizioni all’inizio timide, almeno in Europa, ma oggi più decise. Non sembra, a ben vedere, la classica dialettica tra conservatori, naturalmente favorevoli adifen- dere l’esistente, e progressisti, desiderosi di disegnare un futuromigliore, ma piuttosto un eserciziodi realismo. Lo confermano le parole di Mario Draghi che ha presentato all’Unione Europea il suo report sulla competitività: “La decarbonizzazione deve avvenire per il bene del nostro pianeta. Ma affinché diventi anche una fonte di crescita per l’Europa, avremo bi- sogno di un piano congiunto che abbracci le industrie che producono energia e quelle che consentono la decarbonizzazione, come la tecnologia pulita e l’automotive”. Abenvedere, per ogni capitolo incui si declina il complessopercorsodella transizioneenerge- tica si intravedono due facce della medaglia, quella dell’opportunità e quella del costo, e per far pendere la bilancia verso l’opportunità servono alcuni ingredienti: l’infrastruttura, la tecnologia, il sostegnoeconomico inunconte- stonormativobancabile. Se èquesta la ricetta, l’Italia deve domandarsi se ha gli ingredienti per far fronte alla sfida. Le imprese italiane ce la stanno mettendo tutta, il sistema produt- tivo tiene e l’export cresce, ma con un costo dell’energiapiùaltodei competitors, tasse sul- le emissioni senza incentivi alle imprese vir- tuose, in un contesto normativo confuso con pocavisione industriale, la ricerca tecnologica che arranca e gli investimenti infrastrutturali che non si concretizzano, il costo finisce per prevalere sull’opportunità. CRED I TO #TransizioneEnergetica #GreenDeal #Automotive ElenaMaspoli Responsabile Energy di illimity LO STOP DELL’EU A VENDERE MACCHINE A BENZINA O DIESEL A PARTIRE DAL 2035 METTE A NUDO LA DEBOLEZZA DELLA POLICY GREEN DELL’UNIONE. IN DISCUSSIONE IL FUTURO DELL’AUTOMOTIVE CHE DIPENDE DA FINANZIAMENTI PER OLTRE €300 MILIARDI E CHE, SOLO IN ITALIA, IMPIEGA 230.000 ADDETTI. B E | B AN K E R S 57
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MTUzNjY=