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management ed è spesso utilizzata come strumento necessario e propedeutico al recupero. Contrariamente a quel che si crede, il debitore non sollecitato tende a dimenticarsi il problema ed è facile che un credito in corso di cessione veda l’attività di recupero quiescente. La welcome letter, così definita in gergo, nel dare notizia del nuovo creditore agisce come campanello d’allarme e funziona come sollecito al de- bitore a trovare congrue soluzioni. È tuttavia del tutto positivo che nell’ambi- to delle comunicazioni, come anche sopra chiarito, la nuova normativa preveda, ap- prezzabilmente, che le informazioni rese al debitore siano complete, puntuali e rispet- tose dei suoi diritti. Non è una rivoluzione ma un passo verso un miglioramento, certamente. Gli NPL - sarebbe meglio tornare a chiamarli soffe- renze - non sono freddi dati di bilancio su cui costruire utili, ma sono conseguenze di relazioni umane, peraltro non positive, la cui gestione appropriata può e deve ap- portare beneficio al debitore generando nel contempo utile a chi se ne è occupato. Alla fine, professionalità e competenza saranno sempre le giuste chiavi dei nuovi gestori di crediti a sofferenza. I processi hanno il loro valore ma è sempre l’uomo a fare la differenza. Prosegue la riflessione di Andrea Urbani (Banca Finint) che già sul sito di BeBankers ha sottolineato la necessità di venire incontro ai debitori in difficoltà immaginando per loro percorsi praticabili tali da farli tornare ad essere, a tutti gli effetti, clienti della banca. B E | B AN K E R S 69
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