Cartolarizzazione in Europa: il dilemma tra regole e mercato alla base del divario con gli USA

Il dibattito sul rilancio di questo strumento fondamentale investe la semplificazione e le regole sugli assorbimenti. Il convitato di pietra rimane la tolleranza per il rischio dei regolatori europei

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La-rubrica- "Credit-Management- Industry"-di-Massimo-Famularo

L’analisi recente sulle cartolarizzazioni in Europa e la recente proposta di Oliver Wyman evidenzia criticità che non possono più essere ignorate. Il divario con gli Stati Uniti è evidente: mentre oltreoceano questo strumento viene sfruttato in modo massiccio, nel Vecchio Continente rimane frenato da barriere normative e da un contesto regolamentare che ne limita l’attrattività per gli investitori.

Eppure, l’efficacia della cartolarizzazione è un dato di fatto. In Italia, tra il 2017 e il 2022, la combinazione di cartolarizzazioni e Garanzia Statale sulle Sofferenze (GACS) ha permesso di ridurre significativamente il rischio nei bilanci bancari, con una riduzione dello stock complessivo di oltre 250 miliardi in 5 anni, dimostrando che questi strumenti, se ben strutturati, possono avere un impatto positivo sulla stabilità finanziaria.

Il problema centrale è il solito: la contrapposizione tra regolamentazione stringente e libero mercato. Da un lato, norme più severe riducono il rischio di default e migliorano la trasparenza, proteggendo il sistema finanziario. Dall’altro, però, aumentano i costi e rendono meno conveniente operare nel settore, riducendo di conseguenza i volumi di cartolarizzazioni.

La proposta di Oliver Wyman


Il report di Oliver Wyman suggerisce quattro direttrici per rilanciare il mercato: incentivare gli investimenti delle assicurazioni europee, semplificare la categorizzazione STS, privilegiare la cartolarizzazione integrale rispetto a quella sintetica e rivedere le norme di due diligence. Sono proposte concrete che potrebbero far ripartire il settore.

Con riferimento al primo suggerimento, si tratta sicuramente di un’ipotesi suggestiva che potrebbe incidere in modo significativo sulle dinamiche di mercato, tuttavia si basa sul presupposto una sorta di “rivoluzione culturale” che riesca a spodestare la forte preferenza per i titoli governativi nelle strategie degli istituti di assicurazione.

Con riferimento ai punti successivi, pur risultando del tutto ragionevoli in teoria e coerenti con tutte le principali analisi sulla competitività dell’area euro, in particolare con quelle coordinate da Mario Draghi ed Enrico Letta, per essere concretamente prese in considerazione necessitano di una generale riflessione sulla quantità di rischio che le autorità europee sono disponibili a tollerare a fronte di uno sviluppo dei volumi di mercato.

L’impianto normativo attuale mira a un controllo dettagliato e capillare delle normative e procedure interne degli originator, volto a verificare la presenza di elevati standard di sicurezza nella gestione dei rischi. Qualsiasi ipotesi di semplificazione, sia in fase di due diligence che nella disciplina delle cartolarizzazioni STS, comporta necessariamente l’accettazione di rischi maggiori, che tuttavia i mercati finanziari hanno da tempo dimostrato di saper prezzare adeguatamente.

Un quinto elemento, non menzionato da Oliver Wyman ma che potrebbe utilmente essere considerato, riguarda una maggiore concorrenza tra le agenzie di rating, che attualmente operano in una sorta di regime di oligopolio che scoraggia la riduzione dei compensi e la sperimentazione di metodologie meno conservative nella valutazione dei portafogli sottostanti.

Conclusioni

Per rilanciare davvero le cartolarizzazioni in Europa, bisogna accettare un principio fondamentale: gli intermediari finanziari devono gestire e prezzare i rischi, non azzerarli. Un mercato sano non può vivere nell’illusione del rischio zero, ma deve trovare un equilibrio tra stabilità e convenienza. Se l’Europa vuole colmare il gap con gli USA, servono meno rigidità burocratiche e più spazio per un mercato dinamico, senza compromettere la sicurezza del sistema.

Link di riferimento: https://www.bebankers.it/cartolarizzazione-quattro-direttrici-di-marcia-per-far-crescere-il-mercato-in-europa/