Occorre “sturare i tubi delle cartolarizzazioni” in Europa. L’invito giunge da un report di Oliver Wyman, che sottolinea il largo gap esistente con gli USA, soprattutto nei settori più innovativi. La cartolarizzazione del debito dei data center statunitensi ha totalizzato 35 miliardi di dollari dal 2018, mentre la UE deve ancora vedere una singola transazione. Allo stesso modo, la cartolarizzazione solare statunitense ha generato 23 miliardi di dollari dal 2018, mentre l’Unione Europea ha assistito alla sua prima – e finora unica – cartolarizzazione dell’energia solare residenziale nel 2024, raccogliendo appena 230 milioni di euro.
L’invito a colmare la distanza è contenuto nei recenti report sulla competitività in Europa scritti per la Commissione da Mario Draghi ed Enrico Letta, e l’occasione per cambiare arriva dal processo di consultazione avviato nei mesi scorsi da Bruxelles. Le risposte ricevute chiariscono che la UE “deve prendere in considerazione una risposta a livello di sistema, proprio come un idraulico che spurgherebbe ogni radiatore per aiutare a riscaldare una casa”. “Non sarà facile”, sottolinea il report, “poiché i singoli regulator nazionali potrebbero non considerare i problemi a livello di sistema come un loro problema”.
Le quattro direttrici di marcia per rilanciare il mercato
Per dare impulso al mercato delle cartolarizzazioni continentali, è necessario agire su quattro direttrici di marcia:
- Maggiore coinvolgimento delle assicurazioni europee
Il primo passo è favorire gli investimenti delle assicurazioni europee, oggi penalizzate da ratios patrimoniali troppo elevati imposti da Solvency II. Attualmente, il settore vita europeo detiene solo lo 0,33% degli asset di investimento in cartolarizzazioni, rispetto a circa il 17% degli assicuratori vita statunitensi, nonostante dimensioni industriali simili. - Revisione dello standard “STS”
Il secondo suggerimento riguarda la necessità di modificare lo standard di riferimento “STS” (Semplice-Trasparente-Standardizzato), che regola le operazioni di cartolarizzazione in Europa. “La soluzione ottimale sarebbe quella di semplificare la categorizzazione STS nel suo complesso, semplificando le definizioni, ampliando i criteri STS e assicurando che le normative riflettano i rischi economici anziché aggiungere inutili complessità”, spiega il report. - Favorire la cartolarizzazione integrale degli asset
La terza strategia consiste nel privilegiare una “vera cartolarizzazione” degli asset rispetto alle cartolarizzazioni sintetiche, oggi più diffuse in Europa. Il mercato europeo delle obbligazioni garantite vale 2.400 miliardi di euro, mentre le cartolarizzazioni di vendita effettiva ammontano ad appena 440 miliardi di euro, contro i 2.800 miliardi di euro degli USA. Le cartolarizzazioni integrali consentirebbero alle banche di liberarsi completamente dei prestiti, alleggerendo i bilanci e aumentando le opportunità di finanziamento per gli investitori. - Semplificazione della normativa
L’ultimo consiglio è lo stesso che gli operatori di mercato rivolgono sempre più spesso alle autorità europee: semplificare le regole. In particolare, “l’attuale quadro di due diligence per la cartolarizzazione è troppo costoso e complesso, scoraggiando gli investimenti, soprattutto nel mercato secondario”.
Le raccomandazioni di Esma
Sul tema della cartolarizzazione, l’Esma – l’authority europea sui mercati finanziari – ha pubblicato in questi giorni un report sulla cosiddetta peer review degli standard di supervisione esistenti nel continente. L’analisi si è concentrata su quattro autorità di vigilanza nazionali:
- AMF (Francia)
- BaFin (Germania)
- CMVM (Portogallo)
- DNB (Paesi Bassi)
L’Esma ha sottolineato che “per garantire una supervisione efficace, tutte le authority dovrebbero implementare un approccio che combini la supervisione basata sulle transazioni e quella basata sugli emittenti, adattata alle dimensioni del loro mercato di cartolarizzazione”. È necessario introdurre un quadro di vigilanza più strutturato, un approccio ben definito basato sul rischio e dotarsi di risorse adeguate per la supervisione delle cartolarizzazioni STS.