Con l’arrivo di nuovi finanziatori e l’avvio del programma di ristrutturazione, appare avviata a soluzione la crisi del gruppo Coin, catena storica della distribuzione al dettaglio, per la quale è stata avviata la procedura di composizione negoziata. Dopo mesi di incertezze, ricorda la Tribuna di Treviso nel ripercorrere le tappe principali della vicenda, la società ha ricevuto proposte vincolanti per un aumento di capitale da 21,2 milioni di euro, un’operazione che potrebbe rappresentare il primo passo verso il risanamento.
A sottoscrivere l’operazione saranno Mia (Marco Marchi, proprietario del brand Liu Jo), Sagitta (tramite il fondo “UTP Restructuring Corporate”, con il supporto di Europa Investimenti come advisor) e, in misura minore, alcuni azionisti attuali: Red Navy (cioè Stefano Beraldo), Joral Investment e Hi-Dec Edizioni. L’obiettivo della ricapitalizzazione è garantire la continuità aziendale, consentendo a Coin di proseguire le attività senza ulteriori contraccolpi.
L’iniezione di capitale si inserisce in un più ampio progetto di risanamento e rilancio, che comprende anche accordi con i creditori per ridefinire l’esposizione debitoria e garantire la continuità operativa dell’azienda. La società aveva avviato la procedura di composizione negoziata per far fronte a una situazione finanziaria difficile, caratterizzata da 87 milioni di euro di debiti verso le banche (di cui 38 milioni a breve termine) e 121 milioni di debiti verso fornitori, per un passivo complessivo di 234,8 milioni di euro, comprendendo anche le passività fiscali.
«Le offerte ricevute confermano la solidità del progetto di risanamento. Coin è un brand storico, con oltre un secolo di presenza nel retail italiano. Il nostro obiettivo è preservarne il valore, rilanciandolo con una visione di lungo periodo», hanno dichiarato all’annuncio il presidente Andrea Gabola e l’amministratore delegato Matteo Cosmi.
La comunicazione, arrivata la settimana scorsa, è stata data proprio in occasione del tavolo di crisi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, convocato a seguito dell’avvio della procedura di composizione negoziata. Il piano di ristrutturazione prevede la salvaguardia di tutti i 1.390 posti di lavoro, anche quelli coinvolti nella razionalizzazione della rete.
Sette punti vendita strutturalmente in perdita chiuderanno nel 2025, ma i loro 92 dipendenti verranno ricollocati in altri store del gruppo. Al 31 gennaio 2023, Coin registrava una produzione di 236 milioni di euro (280 milioni nel consolidato) e un utile di 15 milioni, sostenuto da 28,3 milioni di plusvalenze da cessioni di asset. Occorre tuttavia un alleggerimento del debito, senza il quale non ci sarebbero le condizioni per andare avanti con il piano industriale di risanamento, che punta a raggiungere il pareggio alla fine del 2026.