Concordato preventivo, confermato lo sconto. Arriva una flat tax incrementale

La riforma del redditometro mira a scovare i veri evasori: addio al ricorso massivo a strumenti a carattere induttivo, che saranno impiegati solo sui contribuenti che presentano profili di rischio fiscale

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Il Parlamento ha deciso di mantenere lo sconto fiscale per chi accetta il concordato preventivo. La commissione Finanze del Senato ha espresso parere favorevole al decreto legislativo sull’adempimento collaborativo a condizione che venga introdotta una flat tax incrementale sul reddito oggetto dell’accordo col Fisco. Questa tassa avrà un’aliquota fissa, determinata in base al punteggio di affidabilità fiscale dell’anno precedente.

Viene così recepita la proposta, suggerita da CNA e Confartigianato e dal Consiglio nazionale dei commercialisti. La commissione, guidata da Massimo Garavaglia, ha quindi chiesto al governo di applicare queste aliquote ridotte a seconda del livello di affidabilità fiscale del contribuente. In pratica – secondo quanto riferisce il Sole24Ore – la tassa sarà più bassa o più alta in base alla “pagella fiscale” del contribuente:

  • 10% se il punteggio ISA (Indice Sintetico di Affidabilità) è almeno 8,
  • 12% se il punteggio è tra 6 e 8,
  • 15% se il punteggio è inferiore a 6.

Oltre alla flat tax, la commissione Finanze del Senato ha posto altre condizioni nel parere. Per garantire che l’Agenzia delle Entrate, quando propone un accordo fiscale, non abbia troppo potere decisionale e che il contribuente possa vedere riconosciuti tutti i suoi elementi di reddito, si chiede di introdurre incentivi per le partite IVA che accettano il concordato, come la possibilità di pagare l’acconto delle tasse l’anno successivo e di suddividerlo in rate.

Inoltre si propone (condizione vincolante) di estendere da 30 a 60 giorni il tempo a disposizione dei contribuenti per pagare le somme richieste dall’Agenzia delle Entrate dopo i controlli delle dichiarazioni fiscali. Questo per dare ai cittadini più tempo di fornire documenti e chiarimenti. Inoltre viene richiesto al governo di modificare il redditometro per concentrarsi solo sui casi di maggiore discrepanza tra le spese e i redditi dichiarati, riducendo la discrezionalità dell’Agenzia delle Entrate. Questo nuovo sistema dovrebbe servire a individuare i veri evasori fiscali, evitando controlli di massa e focalizzandosi su contribuenti con profili di rischio fiscale.