Confcooperative: potenziare il workers buyout per salvare le aziende in crisi

Al 2023, Cfi ha sostenuto 93 imprese cooperative salvando 2111 posti di lavoro.

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Foto di HeungSoon da-Pixabay

Occorre rafforzare il supporto alle operazioni di workers buyout (Wbo), dove i dipendenti rilevano aziende in crisi utilizzando sussidi di disoccupazione per creare nuova occupazione. E’ l’appello – scrive Il Sole 24 ore – lanciato nel corso di un incontro da Confcooperative, per bocca del suo presidente Maurizio Gardini, che ha chiesto al governo di rinnovare e potenziare la copertura della legge Marcora, evidenziando il successo delle operazioni di Wbo nel rigenerare aziende in crisi e creare occupazione.

Il workers buyout si è dimostrato un efficace strumento di politica attiva del lavoro, con un investimento medio per occupato inferiore ai 12mila euro, generando reddito e gettito fiscale per la comunità.)

Al 2023, Cooperazione finanza e impresa (Cfi) ha sostenuto 93 imprese cooperative con investimenti di 57,5 milioni di euro, mantenendo l’occupazione di 2.111 persone. Solo negli ultimi 5 anni Confcooperative ha supportato 25 Wbo, creando lavoro per 500 persone con un investimento di oltre 2,5 milioni di euro.

«Al governo chiediamo di rinnovare la copertura per la legge Marcora riuscendo anche a potenziarla, i numeri confermano che è un investimento e non una spesa», ha detto Gardini. Sul tema il sottosegretario Bitonci, presente all’incontro, ha espresso disponibilità. «Al posto di finanziare la Cig con questo strumento si mantengono in vita le imprese con limpegno diretto dei lavoratori che diventano soci – ha detto- il Wbo – potrebbe servire a risolvere crisi aziendali di medie e piccole imprese garantendo la continuità produttiva».