Dopo una trattativa di cinque mesi (il negoziato era iniziato il 19 luglio) è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore del credito. Il nuovo accordo, che ora sarà sottoposto al vaglio delle assemblee dei lavoratori, scadrà il 31 marzo 2026. L’intesa, firmata oggi da Abi con Intesa Sanpaolo e i sindacati, interessa circa 270.000 lavoratrici e lavoratori delle banche operanti in Italia e aderenti all’Associazione bancaria italiana. Il vecchio contratto era scaduto a dicembre scorso ed era stato “prorogato” più volte fino al termine del 2023.
Gli aumenti in busta paga
Sono stati concordati incrementi delle retribuzioni che inglobano il recupero dell’inflazione e riconoscono la produttività e verranno riconosciuti già da dicembre insieme agli arretrati (da luglio a novembre 2023).
Lo stipendio dei bancari subirà un aumento medio di 435 euro mensili distribuito su quattro quote fino al 2026, di cui la prima sarà corrisposta con la busta paga di dicembre. Gli incrementi sono così suddivisi: 250 euro, pari al 57,5% del totale dei 435 euro, a dicembre; 100 euro (23%) a settembre 2024; 50 euro (11,5%) a giugno 2025 e 35 euro (8%) a marzo 2026.
La busta paga di dicembre conterrà anche la “una tantum” di arretrati per il periodo luglio-novembre di quest’anno, con una media di 1.250 euro. Inoltre è stata ripristinata la base di calcolo piena del Tfr. L’importo minimo del buono pasto sale da 1,81 a 4 euro.
Ridotto l’orario di lavoro
Viene ridotto l’orario di lavoro settimanale, a partire dal 1 luglio 2024: si va da 37 ore e mezza a 37 ore, con una diminuzione di 30 minuti complessivi. Sale da 8 a 13 il numero delle ore per la formazione retribuita. Sono state inoltre migliorare e integrate le procedure che consentono alle banche di accedere ai finanziamenti di fondi, enti bilaterali e Unione europea per la formazione del personale.
Più assunzioni per i giovani
Ampliate le possibilità di ricorso al Fondo per l’occupazione (Foc), da parte delle banche, con l’obiettivo di favorire la staffetta generazionale nel settore e far crescere l’occupazione al Sud. In generale, passa da 2.500 euro a 3.500 euro annui l’importo che il Foc riconosce alle banche che assumono: giovani fino a 36 anni (il limite era 32 anni), persone con disabilità, disoccupati di lungo periodo, lavoratori in mobilità, cassaintegrati. Inoltre, ai lavoratori in servizio che accettano la riduzione dell’orario di lavoro, compensata con assunzioni, verrà pagato, per un massimo di 36 mesi, un importo pari al 25% della differenza di retribuzione.
Il Foc, inoltre, agevolerà ulteriormente le assunzioni nelle regioni del Mezzogiorno grazie a un aumento dell’importo annuo, erogato in favore delle banche, che sale da 3.500 euro a 4.500 euro più ulteriori 1.000 euro se la sede di lavoro coincide con la provincia di residenza. L’attuale dotazione del Foc, alimentato con versamenti di tutti i dipendenti bancari, è di 145 milioni di euro.
Cabina di regia sulla banca digitale
Il nuovo contratto si adegua alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario: la cabina di regia nazionale, creata nel 2019, estende il suo raggio d’azione alla banca digitale e diventa il luogo di confronto permanente fra Abi e sindacati riguardo l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione, le nuove mansioni e le figure professionali.
Stop alle pressioni commerciali
Più garanzie e più tutele per i bancari in relazione alle indebite pressioni commerciali esercitate dai vertici delle banche per “spingere” la vendita di prodotti finanziari e assicurativi: l’accordo sulle politiche commerciali del 2017 diventa parte integrante del contratto collettivo.
Più tutele per le donne
Viene riconosciuto il pieno trattamento economico alle lavoratrici in stato di gravidanza “a rischio” (finora era “pagato” per soli cinque mesi). La dichiarazione congiunta in materia di molestie e violenze di genere sui luoghi di lavoro del 12 febbraio 2019 viene inserita nel contratto nazionale.
Malattia, stress e disabilità
I giorni di assenza per malattia riconosciuti a coloro che sono affetti da disabilità grave (legge 104/92, articolo 3, comma 3) sono aumentati del 50% rispetto alle precedenti norme contrattuali. Vengono estesi i compiti della Commissione nazionale per la sicurezza istituita nel 2019, che promuoverà iniziative informative e formative per la prevenzione e la gestione dei rischi con particolare attenzione a quelli da stress lavoro-correlato.
Fonti: uffici stampa Fabi e Abi