Crédit Agricole Italia, NPL a quota 1 miliardo nel 2023. Si riduce l’incidenza dei crediti deteriorati lordi e netti

La banca ha concluso il 2023 con un utile netto consolidato di 708 milioni di euro

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Si è concluso con un risultato da incorniciare il 2023 di Crédit Agricole Italia: la banca si è dimostrata in grado di generare redditività. Nell’anno da poco concluso ha acquisito 175 mila nuovi clienti ed è svettata al primo posto tra le banche universali nell’Indice di raccomandazione dei clienti (IRC). Il bilancio 2023 è rassicurante anche sotto la voce NPL. La qualità del credito evidenzia un miglioramento rispetto all’anno precedente: il totale dei crediti deteriorati netti si è attestato a 1,05 miliardi di euro, in riduzione del -9,2% rispetto al dicembre del 2022. Il miglioramento è dovuto – chiarisce l’istituto in una nota – ad una efficace gestione interna delle esposizioni non performing e a livelli di flussi in ingresso a default sotto controllo.

Le coperture NPL raggiungono il 50,8%, in aumento di 394 bps rispetto al 46,8% raggiunto a fine 2022. La banca fa sapere che sono in miglioramento anche le incidenze dei crediti deteriorati sugli impieghi: il NPL ratio netto è sceso al 1,6% (a fronte dell’1,8% di dicembre 2022) e il NPL ratio lordo si è attestato al 3,3% (era a 3,4% alla fine dell’anno precedente).

Sotto controllo i flussi di default

Un’attenzione costante alla qualità degli attivi e una politica mirata di accantonamento prudenziale hanno inciso sull’andamento delle rettifiche nette su crediti, che hanno evidenziato un incremento del +10,2%, con un costo del credito – espresso in punti base – che si è attestato a 49bps, in linea alla media dell’anno precedente.

Inoltre, l’efficiente gestione interna del credito deteriorato ha permesso di contenere i volumi dei flussi a default e mantenere il default rate sui minimi storici, con i livelli di copertura per il portafoglio non performing che sono salite al 50,8% (erano a quota 46,8% l’anno precedente), in costante aumento nel corso del 2023.

Su anche il Coverage Ratio dei singoli comparti: sofferenze al 76,9% (a dicembre 2022 erano al 74,8%) e inadempienze probabili al 40,7% (che si attestavano a quota 38,6% l’anno prima), entrambi sono in crescita di 210 bps. Diminuisce sia l’incidenza dei crediti deteriorati netti sia dei crediti deteriorati lordi, rispettivamente al 1,6% (nel 2022 era all’1,8% ) e al 3,3%  (l’anno prima era al 3,4%).