S’è discusso, tra i vari temi, anche di crediti deteriorati nel corso dell’ultima assemblea dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana, svoltasi mercoledì all’auditorium della Tecnica di Roma. A fare il punto sullo stato dell’arte è stato il governatore della Banca d’Italia, che ha delineato un quadro non del tutto rassicurante.
Nella sua relazione Ignazio Visco ha riferito infatti che “restano su valori contenuti il flusso e la consistenza di nuovi crediti deteriorati. Il miglioramento della qualità dei prestiti osservato nel corso degli ultimi anni si deve – ha aggiunto – al rafforzamento della condizione finanziaria delle imprese, che rispetto al picco toccato nel 2011 hanno ridotto la leva finanziaria di circa 10 punti percentuali, al 39,7%”. Il governatore ha sottolineato l’importanza, a tal fine, delle misure di sostegno varate contro gli effetti della crisi pandemica e dell’aumento dei costi dell’energia.
Per Visco “la riduzione dei crediti deteriorati nei bilanci delle banche è stata favorita dallo sviluppo di un mercato secondario, che ha fatto sì che le cessioni continuassero anche nei periodi di rallentamento economico”. Secondo quanto riferito dal governatore è stata determinante anche “la maggiore capacità degli intermediari di selezionare e gestire il rischio di credito, in particolare nella fase di erogazione dei finanziamenti, anche in risposta agli stimoli provenienti dalle autorità di vigilanza”.
Ma il governatore ha anche messo in guardia gli addetti ai lavori dall’avvento di prospettive future incerte per il sistema bancario e sui ritardi nei pagamenti dei prestiti.
“Nei primi tre mesi di quest’anno l’incidenza del flusso di prestiti che presentano ritardi nei pagamenti, anche se non ancora tali da richiedere una classificazione come deteriorati, è infatti raddoppiata, all’1,6 per cento del complesso dei finanziamenti in bonis in ragione d’anno”
“Un pronto riconoscimento delle perdite attese – ha ammonito – è fondamentale anche per ridurre i possibili effetti prociclici connessi con la fase di rallentamento economico” così come “assicurare un adeguato livello di copertura dei crediti deteriorati, soprattutto per le banche meno significative”.
Toni positivi per il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che nel proprio intervento ha parlato in generale di “resilienza dell’economia italiana che ha portato il nostro Paese ad essere tra quelli più dinamici dell’area euro”. Infine il presidente Abi Antonio Patuelli ha confermato come le banche siano impegnate a combattere i rischi dell’incremento dei crediti deteriorati, rischi “previsti dalla BCE, dal Fondo Monetario Internazionale e dal Centro studi di Confindustria” sottolineando l’importanza dei “sistemi di garanzia dei crediti che debbono proseguire”.